È in corso a Cosenza davanti la sede della direzione generale dell’Azienda ospedaliera, un presidio di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, impegnanti nella gestione della grave emergenza Covid che affligge il pronto soccorso dell’Annunziata. Continuano ad affluire presso il Dipartimento d’emergenza Dea, pazienti con coronavirus sintomatici. Questa mattina il numero delle persone parcheggiate nelle poche stanze presenti nel reparto ha raggiunto quota 44.

I medici a Panizzoli: «Non l'abbiamo mai vista»

Con la mobilitazione, organizzata dal sindacato Sul, il personale sanitario chiede un deciso intervento del commissario Giuseppina Panizzoli: «Non conosciamo neppure il suo volto – denunciano – Non l’abbiamo mai incontrata. Non siamo più in grado di fronteggiare questa situazione giunta ormai al limite. C’è anche il rischio concreto che esploda in corsia una bomba virale».

L’ipotesi degli ospedali militari

Tra le ipotesi avanzate c’è anche quella di allestire due ospedali militari da campo. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero stati avviati i contatti con il Ministero della Difesa affinchè possano essere montate due tensostrutture nell’area antistante il cup, che si trova nelle immediate vicinanze del Pronto soccorso. Questa soluzione consentirebbe in 48 ore di avere 28 nuovi posti letto e anche l’occorrente personale sanitario proveniente dai ranghi militari. Si resta in attesa che l’Asp faccia la propria parte e si decida a convertire in reparti Covid le proprie strutture dislocate in provincia.

 

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