È destinata ad avere uno strascico giudiziario la vicenda della riapertura del tratto di Via Misasi, antistante le scuole Zumbini e Pizzuti nel centro di Cosenza. Com’è noto da alcuni giorni l’amministrazione comunale ha dato avvio ai lavori di riapertura al traffico veicolare dell'isola pedonale, virtualmente intitolata al giurista Stefano Rodotà, istituita negli anni passati dall’ex sindaco Mario Occhiuto.

Si sta procedendo alla demolizione nonostante la vibrante protesta del dirigente della scuola primaria Massimo Ciglio e di un gruppo nutrito di piccoli alunni accompagnati dai loro genitori. Ieri proprio una quarantina di genitori, hanno presentato ricorso al Tar ritenendo illegittimo il procedimento amministrativo con il quale Palazzo dei Bruzi ha iniziato a smantellare la piazza.

I ricorrenti, rappresentati dagli avvocati Alessandro Russo e Achille Morcavallo, in particolare sostengono che il Comune, nell’adottare la decisione di ripristinare la circolazione stradale, non abbia giustificato adeguatamente i motivi della distruzione repentina di una recente opera pubblica, limitandosi ad indicare generici benefici per la collettività sotto il profilo della qualità dell'aria e dello scorrimento del traffico, senza tuttavia fornire alcun tipo di studio a supporto. Inoltre, sostengono ancora i genitori nel ricorso, l’isola pedonale è anche una via di fuga per le due limitrofe scolaresche, da utilizzare in caso di emergenza; via di fuga che, con il ritorno del flusso veicolare, sarebbe compromessa. Adesso il Tar dovrà in prima istanza valutare la richiesta di sospensione dei lavori che, nel frattempo, stanno proseguendo celermente. Poi in seconda battuta dovrà entrare nel merito della questione, destinata evidentemente a suscitare ancora polemiche e coloriti scambi di vedute nel dibattito politico cittadino.