Ad una settimana dall’avvio del nuovo anno scolastico, l’area programmatica Democrazia e Lavoro della Cgil promuove una riflessione sullo stato di salute degli istituti di istruzione del cosentino, partendo dalla eclatante vicenda del Liceo Valentini-Majorana, ancora priva di esiti a dispetto del clamore suscitato e che tuttavia, secondo l’organizzazione sindacale, continua a costituire un patrimonio di valori e di stimoli da non disperdere. L’iniziativa si è svolta nella sede sindacale del capoluogo bruzio, in Piazza della Vittoria, con l’intervento tra gli altri di Irene Parise, docente e rappresentante sindacale nella scuola di Castrolibero.

Focus sul mondo scolastico

«Il punto di partenza della nostra iniziativa è stato il caso del Majorana-Valentini perché ha rappresentato un momento straordinario di partecipazione democratica degli studenti, dei docenti, della comunità intera culminata in una manifestazione pubblica – ha spiegato Pino Assalone, esponente di Democrazia e Lavoro della Cgil - Siamo partiti da lì per intraprendere una discussione costruttiva sulla realtà del mondo scolastico cosentino nel cui ambito ravvisiamo interferenze esterne su aspetti strutturali ed organizzativi».

Stop al silenzio

«Vogliamo contrastare il silenzio particolarmente diffuso in questo momento storico, alimentare un dibattito, una riflessione sulla scuola cosentina e consegnarne gli esiti a chi ha il dovere di provvedere al governo della scuola – ha aggiunto Assalone - Queste discussioni a nostro avviso devono essere patrimonio della società tutta. A questo primo appuntamento seguiranno altri focus per portare all’esterno, e quindi nelle sedi pubbliche, le criticità che spesso si annidano all’interno degli istituti di istruzione e che poi rischiano di esplodere in maniera deflagrante con negative conseguenze per studenti e personale della scuola».

La ricerca di Openpolis

L’iniziativa giunge all’indomani della ricerca diffusa da Openpolis che indica la Calabria come la regione in cui vi è la più alta percentuale di studenti con un livello insufficiente di competenza alfabetica. In particolare, l’indagine condotta dalla fondazione rileva come il 53,6% degli studenti delle terze classi degli istituti secondari di secondo grado abbiano competenze insufficienti. È il dato peggiore in Italia. Alle spalle della Calabria altre due regioni del sud: Campania (49%) e poi Sardegna e Sicilia (entrambe al 48,7%).