Dopo una lunga malattia si è spento all’età di 88 anni Giuseppe Carratelli. Avvocato e politico carismatico, ricoprì negli anni ottanta diversi ruoli istituzionali a Palazzo dei Bruzi sotto le insegne della Democrazia Cristiana, arrivando anche alla carica di primo cittadino in due ravvicinati periodi: tra il maggio del 1989 e l’agosto del 1990 e poi tra il dicembre del 1991 ed il mese di giugno del 1992. Nel 1997, in rappresentanza della coalizione di centrodestra, sfidò alle urne Giacomo Mancini nella elezione diretta del sindaco, arrendendosi però al primo turno.

Il ritorno in serie B

Presidente dell’ordine degli avvocati dal 1984 al 1989, la città lo ricorderà soprattutto per la straordinaria impresa calcistica del 1988 quando, sotto la sua presidenza, il Cosenza conquistò la promozione in serie B dopo oltre venticinque anni di attesa. Era la squadra guidata da Gianni Di Marzio, che annoverava tra gli altri il portiere Simoni, gli attaccanti Urban, Lucchetti e Padovano, l’indimenticato Denis Bergamini.

Il ricordo del presidente del Cosenza

«Con grande tristezza abbiamo appreso della scomparsa dell’avvocato Giuseppe Carratelli, più volte sindaco di Cosenza, professionista illustre e soprattutto storico presidente del Cosenza Calcio, colui dal quale raccolsi simbolicamente il testimone alla guida della società e per i colori rossoblù fino all’ultimo punto di riferimento, presenza costante e padre nobile – ha scritto in una nota l’attuale presidente del sodalizio silano, Eugenio Guarascio - Diciamo addio con grande commozione a un grande cosentino che ha segnato nel bene la storia della città, trasformandola grazie alla sua ricca personalità in centro pulsante di idee, cultura e anche passione sportiva».

Tifoso tra i tifosi

«Tanti ricordi mi legano all’avvocato Carratelli, che ha sempre frequentato lo stadio San Vito insieme a un altro cosentino illustre che oggi non c’è più, l’avvocato Ernesto Corigliano – ha aggiunto Guarascio - distinguendosi per il suo sostegno e interesse vero per i colori rossoblu. Tifoso fra i tifosi, non ha mai fatto mancare il supporto, la sagacia, l’amore autentico verso una squadra che per primo portò verso il grande traguardo della serie B. La sua saggezza, il suo piglio deciso e la sua instancabile passione continueranno a essere per tutti noi un punto di riferimento, un insegnamento prezioso e in queste ore di mestizia e commozione, ci stringiamo attorno ai familiari e a tutte la persone a lui care».

Lutto al braccio

La società ha chiesto alla Lega, in vista del confronto odierno con il Venezia, di poter osservare un minuto di silenzio ad inizio partita e di poter scendere in campo con il lutto al braccio.