Chi ha rimosso il monumento dell’artista Maurizio Orrico dedicato alla memoria di Sergio Cosmai non è andato molto per il sottile. Nell’aiuola in cui le sculture erano sistemate, nascoste dall’erba alta, sono ancora collocate le basi delle tre sagome, recise probabilmente, a giudicare dai segni di bruciature perfettamente visibili sulla loro estremità, con l’ausilio di una fiamma ossidrica.

Desiderio della vedova

Il sindaco di Cosenza Franz Caruso, ha così ritenuto di assecondare un desiderio espresso da Tiziana Palazzo, vedova del direttore del carcere ucciso nel 1985, con la quale aveva interloquito nello scorso mese di marzo in occasione di una cerimonia commemorativa ospitata nella casa circondariale. Ma è polemica sulle modalità di dismissione dell’opera commissionata nel 2013 dall’allora primo cittadino Mario Occhiuto e che inizialmente era corredata pure da un serpentone di parole riproducente una frase dello stesso Cosmai, incise lungo una striscia di metallo ritenuta però pericolosa per gli utenti della strada e per questo eliminata quasi subito. Non si sa dove sia stato conservata.

Accatastate in un cortile

Le tre statue invece sono per il momento accatastate in Via degli Stadi nel cortile dell’ex scuola media Don Milani che adesso ospita una sede dei carabinieri forestali e della protezione civile. Da Palazzo dei Bruzi la maggioranza fa sapere che l’opera sarà ricollocata in un luogo più idoneo e che alla memoria di Cosmai sarà dedicato un nuovo monumento. Ma la circostanza ha mandato su tutte le furie pure Vittorio Sgarbi, già assessore comunale di Cosenza, ora Sottosegretario alla Cultura, ed amico personale di Maurizio Orrico. Entrambi parlano all’unisono di un atto di barbarie e di bullismo istituzionale senza precedenti, con la promessa di adire alla magistratura. La vicenda insomma, dopo la polemica politica potrebbe avere un risvolto di carattere giudiziario.

La dichiarazione di Sgarbi

«Avevo chiesto tramite il mio ufficio di verificare l’accaduto. È incredibile a dirsi ma è tutto vero. Ho stentato a credere che si possa avere tanto disprezzo per l’arte, la cultura e il messaggio civile che l’opera intendeva trasmettere in un territorio dove purtroppo la criminalità è forte» ha scritto in una nota Sgarbi annunciando contestualmente una segnalazione «alla competente Procura per gli eventuali reati che si ravviseranno. Voglio dire al sindaco (Franz Caruso ndr) che le opere d’arte sono un bene di tutti, in particolar modo quando queste opere testimoniamo la violenza della criminalità in una terra straordinaria ma difficile come la Calabria».