L'inchiesta, nella quale era coinvolta anche il primo cittadino di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro, è stata condotta dalla procura generale e riguardava l'assegnazioni di incarichi della precedente amministrazione di Palazzo dei bruzi
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La corte dei Conti, in sede di appello, ha assolto l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e i suoi ex assessori Rosaria Succurro, Luciano Vigna, Carmine Vizza, Francesco De Cicco e Nicola Maierà, nonché i dirigenti comunali Giampiero Gargano, Ugo Dattis e Lucio Sconza, dall’accusa di aver causato un danno erariale da 460mila euro nell’ambito degli incarichi assegnati per Palazzo dei Bruzi durante le precedenti amministrazioni. In particolare, la Procura generale della Corte dei Conti contestava l’incarico a ex capo di gabinetto Carmine Potestio.
Nei confronti di Mario Occhiuto, i giudici contabili hanno disposto anche il pagamento di 4mila euro di spese legali che dovranno essere liquidate dal Comune di Cosenza. Nel provvedimento di primo grado, invece, la Corte dei Conti riteneva che l’allora primo cittadino di Cosenza impiegò il suo uomo di fiducia Carmine Potestio per svolgere altre mansioni con spese a carico del bilancio di Palazzo dei Bruzi.
Nel mirino, inoltre, era finito anche l’aumento di 500 euro mensili dello stipendio per Giuseppe Cirò, ex capo staff segreteria di Mario Occhiuto. Secondo i giudici di primo grado il compendio «era assolutamente irrazionale e antieconomico». Ma in appello tutte le contestazioni, relativamente al presunto danno erariale, sono state ribaltate dal lavoro difensivo esposto, tra gli altri, dall’avvocato Benedetto Carratelli, legale di fiducia di Mario Occhiuto. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Antonio e Giovanni Iaconetti (difensori di Rosaria Succurro, Francesco De Cicco e Carmine Vizza), Stanislaso De Santis, Francesco Grossi e Oreste Morcavallo.