C’è un passaggio fondamentale nella sentenza con la quale la Corte dei Conti ha condannato per danno erariale il sindaco di Cosenza ed alcuni tra assessori e funzionari in carica nel 2015 a Palazzo dei Bruzi. Si riferisce ai motivi della decisione a carico di Lucio Sconza.

La contestazione mossa al dirigente

All’allora dirigente del settore personale, è stata contestata la grave colpa di aver proposto l’approvazione della delibera 22/2015 concernente l’assunzione di quattro collaboratori esterni, rendendo parere tecnico favorevole «pur sapendo che il Comune – scrivono i magistrati contabili - aveva adottato il piano di riequilibrio e che era stato deliberato l’esubero di 113 unità di personale interno di ruolo».

 

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La difesa che non regge

In sede dibattimentale il suo legale, l’avvocato Francesco Grossi, già segretario generale di Palazzo dei Bruzi, aveva cercato di far passare per legittima l’assunzione di quei quattro collaboratori , ricordando alla Corte che nei mesi successivi la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti, organismo di controllo centrale sui comuni e sulle province in dissesto, ne aveva autorizzate addirittura undici, richiamando a tale scopo, la delibera n. 73 del 2 dicembre 2016. Proprio questa delibera potrebbe essere oggetto di una nuova contestazione da parte della Corte dei Conti.

Il passaggio chiave

Nella sentenza infatti, i giudici ribadiscono che la causa del danno erariale è l’assunzione di collaboratori esterni, a prescindere dall’avere o meno acquisito l’autorizzazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti. «Non può non lasciare perplessi la politica adottata dal Comune di Cosenza, di continuo incremento della spesa corrente per l’Ufficio del sindaco – si legge nelle motivazioni dei magistrati - soprattutto in considerazione del fatto che il piano di riequilibrio vedeva proprio nella riduzione di tale spesa una componente di risanamento».

 

Un altro presunto danno da migliaia di euro

Pertanto, anche l’assunzione di nuovi collaboratori nello staff di Mario Occhiuto, effettuata nella consiliatura successiva, quella iniziata nell’estate 2016 ed ancora in vigore, deve a rigor di logica, ritenersi fonte di danno erariale, non avendo rilevanza alcuna su questo aspetto, l’avere preventivamente acquisito l’autorizzazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti.

Chi potrebbe essere citato

Potrebbero quindi essere chiamati a risarcire il danno il sindaco e gli assessori presenti nella seduta con la quale la giunta ha approvato le nuove assunzioni. Quindi, oltre a Mario Occhiuto, i membri dell’esecutivo Fedele Bisceglia, Loredana Pastore e, ancora una volta, Rosaria Succurro, Luciano Vigna e Carmine Vizza. Con loro anche i funzionari partecipanti alle procedure di stesura e di adozione dell’atto in quel momento in carica quindi il segretario generale Alfonso Rende e Giovanni De Rose, proponente della delibera, che ricopriva in quella fase il duplice ruolo di dirigente sia del personale che del settore ragioneria.

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