VIDEO | Dopo le dimissioni di Domenico Lorenzo Urso, dovrebbe toccare a Rocco Di Leo, primo degli idonei nella graduatoria concorsuale
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A provocare la fuga dall'ospedale dell'Annunziata di Domenico Lorenzo Urso, non sono state le infiltrazioni d'acqua causate dal temporale estivo che si è abbattuto nelle scorse ore sulla città di Cosenza. Le dimissioni dalla guida del pronto soccorso del nosocomio bruzio il medico le aveva protocollate il giorno prima, adducendo i medesimi motivi personali indicati dal suo predecessore, Pietro Scrivano, rimasto al timone dell'Unità Operativa Complessa della medicina d'urgenza per poco meno di un anno e mezzo. Una eternità rispetto ad Urso, insediatosi nel ruolo dirigenziale nei primi giorni del mese di luglio.
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Una meteora in corsia
Una meteora, giusto il tempo di una breve apparizione alla cerimonia inaugurale dei nuovi locali destinati all'accoglienza dei pazienti prima di issare la bandiera bianca e rientrare nella sua sede di provenienza, quella di Ostuni, alle dipendenze dell'Azienda Sanitaria di Brindisi. Le redini del reparto, secondo quanto si è appreso, saranno temporaneamente affidate alla dottoressa Caterina Sinopoli sotto la supervisione del direttore del Dipartimento Pino Pasqua. Formalmente il passaggio si consumerà il primo settembre. Il passo successivo sarà l'individuazione del nuovo primario. Prioritariamente l'incarico dovrebbe spettare al dottor Rocco Di Leo, terzo tra gli idonei del concorso espletato dall'Azienda Ospedaliera nel 2022, alle spalle appunto dei due dimissionari Scrivano e Urso. La graduatoria infatti, dovrebbe essere ancora valida. 63 anni, Di Leo è da lungo tempo responsabile del pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II di Policoro.
Affluenza record nel periodo estivo
Nel frattempo all'Annunziata, per implementare l'organico, già da qualche giorno è stato pubblicato un avviso per il reclutamento di nuovo personale medico, mentre nel periodo estivo non accenna a diminuire il numero degli accessi quotidiani: si viaggia ad una media di centonovanta al giorno con punte di trecento, di cui almeno la metà sono accessi impropri. La carenza di risposte da parte della medicina del territorio porta l'utenza a rivolgersi all'ospedale Hub del capoluogo bruzio anche per un eritema solare. Un problema di sistema. E non è certo solo dalla nomina di questo o di quel primario che può arrivare la soluzione.