La programmazione dell’Asp è in ritardo e intanto il territorio sconta gravi carenze nel servizio. Il sindacato punta l'indice contro i primi cittadini: «Basta perorare singole cause, si guardi all'insieme dei problemi»
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L’emergenza Sanità travolge la provincia di Cosenza. La Cgil sollecita il presidente della conferenza dei sindaci Flavio Stasi a convocare con urgenza l’organismo al fine di discutere sul merito dell’atto aziendale, documento programmatico che registra un notevole ritardo tant’è che è ancora vigente quello del 2017.
Un nuovo scossone giunge dai segretari della Cgil Giuseppe Guido e Vincenzo Casciaro, entrambi contrari all’abitudine dei singoli sindaci di andare a perorare singole cause nell’interesse di altrettanti singoli territori. «Ci è capitato di sentire sindaci che protestavano per la ventilata chiusura di un laboratorio analisi; o per la mancanza di un infermiere, o un oss, in un determinato reparto; o per altre lamentele, tutte di analogo tenore. Riteniamo però che questo non sia il metodo più adeguato per restituire forza e autorevolezza a un sistema sanitario che è carente su tutto».
Il sindacato lamenta «la cattiva organizzazione del servizio di emergenza-urgenza, con particolare riferimento al 118: un problema che non attiene a singole postazioni, ma che riguarda tutto il servizio, carente di medici, infermieri, autisti e mezzi idonei. La carenza di medici e di altro personale sanitario, tecnico e amministrativo, che ha finito per rendere insufficiente il soddisfacimento dei bisogni sanitari per l’intera collettività».
Indice puntato contro i primi cittadini «che devono avere la capacità di guardare all’insieme del sistema sanitario, e non alle piccole cose dei propri territori, se veramente vogliono contribuire a restituire dignità alla sanità calabrese e, con essa, ai cittadini bisognosi di sanità».