VIDEO | Nell'ambito del terzo settore operano quotidianamente in tutta la provincia circa trentamila persone distribuite in 1.200 enti o associazioni
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Sono oltre trentamila nella provincia di Cosenza le persone impegnate in attività di volontariato. Un esercito pari a quasi il cinque percento della popolazione residente, espressione di 1.200 enti del terzo settore operanti sotto il coordinamento del Csv, su cui oggi si accende un faro di portata nazionale in concomitanza con la cerimonia inaugurale delle attività di Cosenza capitale italiana del volontariato 2023. La città dei bruzi raccoglie il testimone da Bergamo.
Ampio ventaglio di attività
Le sacche del disagio sociale l'ambito privilegiato di intervento, la formazione sui temi dell'inclusione e della disabilità tra le direttrici principali di questo percorso ad ampio raggio proiettato anche verso le scuole con feconde incursioni pure nel ramo della cultura. Dalla Regione un sostegno concreto attraverso le risorse dei fondi di coesione e del Pnrr, con «143 progetti approvati – ha detto l'assessore al welfare Emma Staine – che consentono alla Calabria di colmare il gap con il resto del Paese».
Realtà vivace e solidale
La tavola rotonda sul tema “Volontari protagonisti nelle comunità” moderata da Lory Biondi, ospitata nella sala Quintieri del Teatro Rendano, ha registrato tra gli altri, la partecipazione della presidente nazionale del Csv Chiara Tommasini, del presidente del Csv Cosenza Gianni Romeo, e poi quelle di numerosi amministratori locali, tra cui il sindaco di Cosenza Franz Caruso, e naturalmente degli esponenti del terzo settore. Cosenza e la sua provincia hanno dimostrato di essere una realtà vivace e solidale – ha detto Chiara Tommasini – Il riconoscimento di capitale italiana del volontariato è pure un ringraziamento per il lavoro quotidiano svolto da questo universo variegato di associazioni e movimenti, capaci di supportare i cittadini nei loro momenti di difficoltà».
Impossibile fermarsi
«La rete del volontariato spesso supplisce alle mancanze dello Stato - ha sottolineato ancora Chiara Tommasini - Per questo al Governo chiediamo attenzione, riflettendo su un dato, su cosa succederebbe se il mondo del volontariato dovesse decidere di fermarsi. Quindi alle istituzioni chiediamo soprattutto di essere consapevoli del ruolo che il terzo settore riveste nella società odierna». Gianni Romeo, presidente del Csv Cosenza ha messo in evidenza le tante opportunità derivanti dalla proclamazione del capoluogo bruzio a capitale italiana del volontariato 2023. «Rappresenta per noi - ha detto - un laboratorio di innovazione sociale per dare ancora più forza e spinta al volontariato cosentino e calabrese, per accendere i riflettori sulla Calabria positiva e solidale e per intessere relazioni a livello nazionale e locali con le istituzioni affinché il ruolo del volontariato venga riconosciuto e valorizzato».