Ancora aggressioni in carcere ai danni del personale della Polizia penitenziaria. Il caso è stato denunciato dal sindacato Sappe che spiega: «Un detenuto del circuito detentivo alta sicurezza della casa circondariale di Cosenza ha aggredito un assistente della polizia penitenziaria che è dovuto ricorrere alle cure mediche presso il nosocomio di Cosenza. L’aggressione, che avrebbe potuto avere risvolti più gravi, è stata prontamente fronteggiata dal personale in servizio. L’autore dell’aggressione sembra si sia reso responsabile di recente anche di altre intemperanze».

«Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al collega aggredito - affermano Giovanni Battista Dirante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale- con l’augurio di una pronta guarigione.

Il problema delle aggressioni al personale -evidenziano - deve essere immediatamente affrontato e non può essere ulteriormente tollerato».

In base alle stime «nel corso del 2021 ci sono stati oltre 11.000 episodi di aggressioni, ferimenti e colluttazioni; i tentativi di suicido sono stati circa 1700. Nonostante ciò ministri e il capo del Dipartimento non hanno fatto nulla per migliorare la situazione. Nella casa circondariale di Cosenza – scandiscono i rappresentanti Sappe - il personale di Polizia penitenziaria presente non è sufficiente e deve necessariamente essere integrato. Nella struttura penitenziaria cosentina, al 30 giugno, erano ristretti 238 detenuti di cui 34 stranieri».