VIDEO | Il direttore sanitario dell'Asp Martino Rizzo assicura: «Pronti a partire, è questione di ore». Circa 49mila gli anziani da sottoporre a trattamento. Si stima l'adesione del 50%
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La menzione speciale spetta al comune di San Fili, dove già questa mattina sono stati vaccinati contro il Covid 92 ottuagenari su circa 180 residenti. Le operazioni sono state coordinate dal locale distretto territoriale dell’Asp diretto da Ottorino Zuccarelli che del piccolo centro del cosentino è stato anche a lungo sindaco.
Vaccinazione per gli over 80
Ma le procedure di somministrazione della prima dose agli over 80 è ormai ai nastri di partenza in tutta la provincia di Cosenza. Gli ultimi aspetti organizzativi sono stati oggetto di una riunione operativa presieduta dal Commissario dell'Asp Vincenzo La Regina, con la partecipazione, tra gli altri, del segretario provinciale della Federazione dei Medici di Famiglia Antonio d’Ingianna, del sindaco Mario Occhiuto, dei rappresentanti di Federfarma e della protezione civile. «È questione di ore – dice il direttore sanitario Martino Rizzo annunciando il pronto avvio della campagna di prevenzione - Stiamo allestendo punti vaccinali di prossimità in collaborazione con le amministrazioni locali. Il Commissario ha inoltre sollecitato l’inizio della vaccinazione anche dei soggetti fragili e vulnerabili perché affetti da particolari patologie».
Vaccini per operatori dei servizi essenziali
Sono 49mila gli anziani coinvolti in questo primo step. L’Asp auspica di poter completare il primo ciclo entro dieci giorni, stimando l’adesione del cinquanta percento degli ottuagenari. Il 10 marzo dovrebbe iniziare invece la campagna di vaccinazione per gli operatori dei servizi essenziali. Le prenotazioni saranno coordinate dai comuni nei centri meno popolati mentre per la città capoluogo sarà attivata una linea dedicata alla quale risponderanno gli operatori della Centrale Operativa Territoriale.
L'ospedale militare
Le farmacie sosterranno la campagna di vaccinazione sotto il profilo della logistica, con lo stoccaggio delle dosi a temperatura controllata, in particolare nelle aree decentrate. La rete dei punti di somministrazione potrebbe presto integrare anche l'area dell'ospedale da campo dell'esercito, dove in questa fase, per fortuna, i ricoverati si contano sulle dita di una sola mano. Sul punto l'interlocuzione è bene avviata. La tensostruttura potrebbe tornare molto utile quando si passerà alla vaccinazione di massa.