È venuto a mancare, all’età di 74 anni, Raffaele (detto Lello) Gentile, fratello di Tonino e Pino, quest’ultimi, rispettivamente, già sottosegretario di Stato e assessore regionale.

 

Raffaele Gentile è stato un sindacalista calabrese di lungo corso che ha ricoperto negli anni primari ruoli dirigenziali nell’Unione italiana del lavoro (Uil) essendo stato eletto sia segretario regionale di Uil Sanità Calabria e sia dirigente nazionale della medesima confederazione sindacale.

 

Dipendente dell’Annunziata di Cosenza, durante la sua intensa carriera sindacale ha contribuito alla nascita degli ospedali pubblici di Rogliano, Castrovillari, Mormanno, Cariati e San Giovanni in Fiore.

 

Uomo dal carattere estroverso e generoso, Lello Gentile si è spento dopo una lunga malattia che lo aveva costretto alla dialisi.

 

Alla famiglia Gentile e in particolare all’onorevole Pino, già assessore regionale e sindaco della città di Cosenza e al senatore Tonino Gentile, già sottosegretario di Stato, giungano le più sentite condoglianze da parte del nostro editore, Domenico Maduli, della Dg, dott.ssa Maria Grazia Falduto, dal direttore editoriale Pasquale Motta e da tutta la redazione del gruppo Lac.

 

I funerali di Raffaele Gentile si svolgeranno domani 21 giugno alle ore 12 presso la Chiesa del Cimitero comunale di Cosenza (Colle Mussano) - ingresso monumentale.

Il cordoglio della Uil

«La Uil calabrese – si legge in una nota – si stringe alla famiglia di Lello Gentile, amico e storico dirigente della nostra organizzazione sindacale. Con la dipartita di Lello Gentile si perde una figura di primo piano a partire dagli anni 80, nella storia dell'impegno sociale e del movimento sindacale calabrese. Dirigente attento e capace, prima alla guida della Camera sindacale cosentina e dopo al timone della Uil Fpl regionale, ha dato un contributo importante nella crescita del consenso e l'attenzione verso l'organizzazione in tutto il territorio calabrese. Lello Gentile, da sempre impegnato verso le fasce più deboli della popolazione, lascia un vuoto umano di grande rilevanza. La Uil, per la quale si è speso con vigore, lo riconosce e lo riconoscerà come un sindacalista vero, impegnato nel sociale e sempre in prima fila nelle rivendicazioni dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori».