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La cosca Pesce di Rosarno esiste ed almeno fino al 2010 ha seminato terrore su tutta la Piana di Gioia Tauro. Lo certifica la Corte di Cassazione che conferma pienamente l’impianto accusatorio dell’inchiesta “All inside”, portata a termine sette anni fa dalla Dda di Reggio Calabria.
Sono definitive le pesantissime condanne inflitte dalla Corte d’Appello a boss e gregari del clan egemone a Rosarno. In 34 erano in attesa di giudizio definitivo e, per gran parte di loro, ora ci sarà un lungo tempo da trascorrere in carcere.
È il caso di Marcello Pesce, “u ballerinu”, catturato il primo dicembre scorso, dopo oltre sei anni di latitanza. Per lui, che leggeva Proust e Sartre, ci saranno dodici anni da trascorrere in prigione.
Solo poche le posizioni per le quali è stato disposto l’annullamento con rinvio, ma solo per decidere sulla sussistenza della recidiva. Si tratta degli imputati Francesco D’Agostino, Giuseppe Filardo, Domenico Fortugno, Domenico Leotta, Claudio Lucia, Rocco Rao.
Gli atti tornano in Procura per Francesco Pesce (classe ’88). Nei suoi riguardi, i giudici della Suprema Corte hanno ravvisato come all’epoca dei fatti risultasse minorenne, pertanto dovrà essere giudicato dal Tribunale dei minori ex novo.
Sconto di pena per Roberto Matalone, che passa da 12 anni e 10 mesi a 12 anni di reclusione.
Scatta, invece, la prescrizione per Andrea Fortugno, condannato a 3 anni e 3 mesi in Appello. Torna in secondo grado la posizione di Giuseppe Mazzeo. Leggera riduzione anche per Francesco Pesce (classe 87), per il quale è caduta l’accusa di armi e la sua condanna passa da 13 anni e sei mesi a 13 anni di carcere. Anche per l’ex presidente della Rosarnese, Domenico Varrà, una rideterminazione di condanna rispetto alla decisione di secondo grado.
Per il resto, la sentenza è stata interamente confermata.
Si conclude così un importante capitolo giudiziario iniziato sotto il coordinamento dell’allora procuratore capo Giuseppe Pignatone e che portò anche ad una collaborazione con la giustizia fra le più importanti degli ultimi anni: quella di Giusy Pesce, donna postina del clan, che decide di raccontare i segreti di una famiglia sanguinaria e potentissima. Ed è anche grazie al suo coraggio se oggi la cosca di Rosarno può dirsi sepolta da secoli di carcere.
Di seguito la sentenza di secondo grado emessa il 30 aprile 2015 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria:
Signorino Armeli, assolto;
Marco Bassolamento, assolto;
Giuseppa Bonarrigo, non doversi procedere per prescrizione;
Carmelina Capria, assolta;
Giovanna Ciurleo, assolta;
Michele Cuppari, assolto;
Francesco D’Agostino, 19 anni;
Francesco Di Marte, assolto;
Angela Ferraro, 13 anni e 7 mesi;
Giuseppe Ferraro, 24 anni e 6 mesi;
Mario Ferraro, 17anni;
Giuseppe Filardo, 15 anni;
Andrea Fortugno, 3 anni e 6 mesi;
Domenico Fortugno, 13 anni e 2 mesi;
Giuseppe Gaglioti, assolto;
Maria Carmela Garruzzo, assolta;
Rocco Giovinazzo, assolto;
Maria Concetta Larocca, assolta;
Domenico Leotta, 16 anni e 10 mesi;
Claudio Lucia, 17 anni e 10 mesi;
Carmelo Luciano, assolto;
Roberto Matalone, 12 anni e 10 mesi;
Giuseppe Mazzeo, 2 anni e 8 mesi;
Maria Grazia Messina, assolta;
Salvatore Michelizzi, 6 mesi;
Yuri Odierna, assolto;
Mario Palaia, 3 anni e 4 mesi;
Rocco Palaia, 19 anni e 6 mesi;
Erminda Paterna, non doversi procedere per prescrizione;
Antonino Pesce, cl. ’53, 28 anni;
Francesco Pesce, cl. ’79,12anni;
Francesco Pesce, cl. ’84, 25 anni e 6 mesi;
Francesco Pesce, cl. ’87, 13 anni e 6 mesi;
Francesco Pesce,cl. ’88, 1 anno e 4 mesi
Giuseppe Pesce, 14 anni;
Giuseppina Pesce, non doversi procedere per prescrizione;
Marcello Pesce, 16 anni e 2 mesi;
Maria Grazia Pesce, assolta;
Marina Pesce, non doversi procedere per prescrizione;
Rocco Pesce,cl. ’57, assolto;
Rocco Pesce,cl. ’84, 12 anni;
Salvatore Pesce, 20 anni e 11 mesi;
Vincenzo Pesce, 15 anni e 2 mesi;
Alberto Petullà, 12 anni;
Salvatore Rachele, 2 anni e 8 mesi;
Franco Rao, assolto;
Rocco Rao, 14 anni;
Giuseppe Raso, 2 anni e 6 mesi;
Serenella Fedele Rustico, 2 anni e 6 mesi;
Domenico Sibio, assolto;
Angela Staltari, 2 anni e 6 mesi;
Antonino Staltari, assolto;
Maria Stanganelli, 7anni;
Antonino Tirintino, non doversi procedere per prescrizione;
Daniela Tirintino, assolta;
Domenico Varrà, 12 anni e 6 mesi;
Michelangelo Zagami, 2 anni e 6 mesi;
c.m.