VIDEO | Precedenza agli studenti mentre la prima mattina del lockdown nel piccolo centro alle porta di Vibo Valentia passa tra vie deserte e controlli non troppo serrati (ASCOLTA AUDIO)
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Da zona Covid free a Zona rossa. Il tutto in una manciata di giorni. Sei per l’esattezza quelli che hanno registrato un crescendo di contagi fino ai 10 attuali casi positivi. Non molti, si direbbe, ma comunque sufficienti a far alzare il livello di guardia e a convincere le autorità a dichiarare il nuovo lockdown in un paese di 2500 abitanti, comune più vicino al capoluogo di provincia Vibo Valentia, che non era stato neppure sfiorato dalla prima ondata. Per alcuni una misura eccessiva, per il sindaco Salvatore Solano, in prima linea nell’emergenza: «Dobbiamo tutelare la fiducia di tutti i cittadini. Chiudere per quattro giorni ci consentirà di avere l’esito di tutti i tamponi e poi di valutare la ripresa normale della vita sociale».
Prudenza e responsabilità. Si predica cautela e si invita alla calma, ma al contempo si mettono in atto concrete misure di contenimento. Come i tamponi a tappeto (circa 500 ne sono stati annunciati) previsti a partire dal pomeriggio di oggi e fino a sabato, su base volontaria e su chi si è già segnalato alle autorità sanitarie. Precedenza agli studenti di ogni ordine e grado e ai loro genitori e al personale scolastico; quindi tutti coloro che hanno già effettuato il primo tampone, operatori socio-sanitari, dipendenti pubblici e commercianti; infine quanti ritengano di aver avuti contatti con persone risultate positive. La postazione dell’Asp sarà allestita in piazza della Repubblica, di fronte alla casa comunale. «Siamo in continuo contato con l’Asp di Vibo – spiega il sindaco -, abbiamo deciso di fare 500 tamponi il che significa che ne faremo almeno uno a famiglia, quindi tutto il paese sarà sottoposto a controllo». Prime buone notizie dai tamponi effettuati su alcuni bambini che avevano frequentato il centro estivo chiusosi una settimana fa. Negativi i test sui piccoli che avevano avuto potenziali contatti con i casi positivi.
Non mancano i paradossi, come al confine tra Stefanaconi e Sant’Onofrio, segnato da una strada. Da una parte la frazione Morsillara, ricadente nella zona rossa, dall’altra la vicina municipalità santonofrese, dove la vita va avanti (quasi) come se niente fosse. «Si vive una situazione surreale – riconosce Solano -, eravamo usciti dal periodio del lockdown e oggi ripiombiamo nella stessa situazione però la stiamo vivendo con responsabilità, con tanta capacità di relazionarci uno con l’altro per risolvere questo momento difficile… e speriamo bene».
Dopo i posti di blocco di questa mattina, con i carabinieri a presidio dei due principali ingressi al paese, i controlli sono ora affidati soprattutto alla Polizia municipale. Poche le persone in giro, tutte rigorosamente in mascherina, negozi chiusi tranne i generi alimentari e la farmacia, la sensazione che prevale è, ovviamente, quella di voler uscire al più presto da questa spiacevole situazione.