Il sindaco Stasi si rivolge ai vertici dell’Asp per scongiurare l'ipotesi di accorpamento del reparto di Cardiologia e Nefrologia
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Sei casi a Corigliano-Rossano e uno a Cassano. È questo il bilancio di oggi in riva allo jonio cosentino. Un paziente, nel frattempo, è stato trasferito dal reparto Covid di Corigliano Rossano al reparto di Rianimazione dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria.
Nel frattempo il sindaco Flavio Stasi intereviene sulla questione della ipotesi di accorpamento delle divisioni di nefrologia e cardiologia all’interno dello spoke di Corigliano-Rossano. L’amministratore precisa di aver chiesto ai vertici Asp di evitare una tale ipotesi.
«Ho sempre pensato - ha dichiarato il primo cittadino - che un ospedale importante debba curare anche il Covid, ma non solo il Covid. Mi rendo conto che i numeri regionali e provinciali stiano facendo paura, soprattutto ad una governance sanitaria – a tutti i livelli – che si è improvvisamente accorta di avere 7 mesi di ritardo rispetto alla preparazione delle strutture sanitarie.
Per questa ragione sto insistendo da giorni per la realizzazione di un piano di interventi, un piano di guerra al virus (integrazione del personale, allestimento di posti di terapia sub-intensiva, potenziamento delle Usca e protezione dei pronto soccorso) che però non depotenzi gli altri servizi, già stabilmente in difficoltà».
«Se non si mette mano alle procedure per il reclutamento di nuovo personale - ha concluso Stasi - superando le insostenibili farraginosità burocratiche del sistema sanitario, temo resteranno tutti buoni propositi inefficaci contro l'avanzare del virus».