VIDEO | Attacchi e difese. Il caos della sanità calabrese finisce sule reti nazionali: il botta e risposta tra il commissario e il sindacalista
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«Commissario alla sanità e vertici dell’Asp di Reggio Calabria fuggono dall’emergenza coronavirus». Questa la denuncia che il segretario della Uil Nuccio Azzarà aveva fatto nel corso della trasmissione “Non è L’arena” di Giletti. Nei giorni scorsi il confronto con il generale Cotticelli che ha risposto alle accuse intervenendo in diretta.
«L’ordinanza della Protezione civile – ha spiegato il commissario alla sanità - emanata per fronteggiare l’emergenza Covid, contiene un errore di base perché sono stati individuati come soggetti attuatori dell’emergenza, i presidenti delle giunte regionali quindi i commissari ad acta della Calabria e del Molise sono completamente fuori. Tuttavia non mi sono tirato indietro ed ogni provvedimento fatto della presidente della Regione Jole Santelli, è stato da me condiviso e controfirmato. Quindi lei – rivolgendosi ad Azzarà – non mi può accusare di essere andato via, perché lei mi accusa di codardia e da generale dei Carabinieri non glielo posso consentire».
«Combattiamo insieme»
Ma Azzarà ha incalzato nuovamente il commissario Cotticelli ad essere più presente anche sul fronte della legalità «perché la sanità in Calabria è in mano alla ‘ndrangheta e alla massoneria».
«La Calabria non è solo ‘ndrangheta - ha risposto il commissario Cotticelli -, ma è piuttosto la vittima di queste persone e tutti insieme dobbiamo combattere con spirito unitario. La Calabria è la terra di Gratteri e di tanti uomini capaci».