Tre quartieri dichiarati zona rossa e tamponi a tappeto. Queste sono le misure adottate dalle autorità sanitarie e civili a Palmi per cercare di arginare e circoscrivere il focolaio scoppiato nella zona marina della città.

 

L’intera regione sta seguendo con il fiato sospeso l’evolversi della situazione, mentre i palmesi stanno vivendo gli ultimi giorni sospesi tra paura e rabbia. Palmi, infatti, aveva attraversato praticamente indenne i mesi infernali del picco della pandemia e adesso si trova a dover fronteggiare un focolaio con 8 positivi al Covid-19 e il terrore di vedere crescere quel numero, mandare alle ortiche mesi di sacrifici e quel poco che resta della stagione estiva.

 

Tra i positivi solo uno è sintomatico e sarebbe la persona che ha dato il via al contagio: gli altri, invece, starebbero bene anche se sono in isolamento domiciliare.

 

I quartieri che sono stati dichiarati zona rossa sono Tonnara, Pietre nere e Scinà. In pratica, tutta la zona marina della città è interdetta: è stato, infatti, disposto il divieto di allontanamento da parte di tutte persone residenti e il divieto di accesso fatta salva la possibilità di transito per gli operatori socio-sanitari, del personale impiegato nell'assistenza e nelle attività riguardanti l'emergenza e delle forze dell'ordine. Sono consentiti solo gli spostamenti ritenuti essenziali, mentre sono sospese tutte le attività commerciali e produttive, ad eccezione di quelle ritenute essenziali.

 

La decisione di chiudere solo i quartieri della zona marina è giunta dopo una lunga mediazione tra l’amministrazione comunale di Palmi, guidata dal sindaco Giuseppe Ranuccio, e le autorità regionali e sanitarie. Quest’ultime, secondo quanto si è avuto modo di capire, avrebbero spinto per misure più drastiche sia sulla durata della zona rossa che sulla sua estensione.

 

«È stata una lunga trattativa – ha dichiarato il sindaco Ranuccio – ma per il momento abbiamo scongiurato la chiusura totale della città. La strategia è quella di circoscrivere il contagio e fare tamponi a tappeto per avere un computo certo dei contagi. Sono a quel punto saremo in grado di capire l’entità del danno e decidere le prossime mosse». La speranza dell’amministrazione comunale è quella di riuscire a revocare l’ordinanza di chiusura prima della sua scadenza naturale di venerdì pomeriggio, o perlomeno non farla prolungare, ma il primo obiettivo naturalmente è quello di salvaguardare la salute dei cittadini.

 

«L’unico modo per affrontare con serietà il problema – ha aggiunto Ranuccio – è fare tamponi a tappeto e capire l’entità del contagio. Non posso nascondere che siamo molto preoccupati: è stato un colpo duro, ma voglio sottolineare che stiamo affrontando la vicenda con la massima serietà e riaprire il prima possibile. Solo così potremmo ripartire e vivere al meglio e in totale sicurezza tutto per il resto della stagione estiva appena iniziata». Non può sfuggire al sindaco, infatti, cosa comporterebbe una nuova e prolungata chiusura di Tonnara, Pietre nere e Scinà per l’asfittica economia della città, già provata dal lungo lockdown di inizio anno.