«Quella che stiamo vivendo potrebbe essere solo una situazione di calma apparente poiché ora dovremo fare i conti con i tanti rientri dal Nord che sono cominciati due settimane fa. E intanto la Calabria ha sempre meno posti letto e dispositivi di protezione». Ad affermarlo, il presidente regionale dell’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani – Emergenza ed area critica, Domenico Minniti. 

 

Terapie intensive

«Noi partiamo già con un deficit di posti letto di terapia intensiva – ha detto il presidente regionale dell’Aaroi Emac  - una carenza che le Aziende ospedaliere stanno cercando, non senza affanni, di colmare. Da 107 posti di terapia intensiva, infatti, siamo passati ora a 130 ed a breve ne saranno creati altri. Al momento in terapia intensiva abbiamo 16 pazienti, più due provenienti dalla Lombardia».

 

Personale specialistico

«Il primo vulnus – ha specificato Minniti, direttore del blocco operatorio al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria - è rappresentato da una ridotta disponibilità di posti letti in terapia intensiva ed il secondo è la carenza di personale, soprattutto di personale specialistico: medici anestesisti e rianimatori ed infermieri di area critica».

 

Dispositivi di protezione

Quella dei dispositivi di protezione è una nota dolente che purtroppo è comune a tutte le regioni d’Italia. «Sino a ieri – ha detto Minniti – ha raggiunto quota 4.824 il numero del personale medico infettato in Italia tra medici, infermieri ed oss, più del doppio rispetto al numero di personale sanitario contagiato in Cina. Siccome la statistica ci dice che una percentuale che oscilla tra il 9 ed il 10% di casi positivi sviluppano la malattia, la mancanza di dispositivi ci espone anche al rischio di perdere ulteriormente personale di area critica».