Trasmessi dal Dipartimento salute i dati relativi ai 21 indicatori richiesti dall'Istituto superiore di sanità. La comunicazione dei parametri relativi al monitoraggio dei contagi, dei posti letto per pazienti Covid e la bassa incidenza dei ricoveri in terapia intensiva consentiranno l'allentamento delle restrizioni (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Calabria si avvia a lasciare la zona arancione per transitare in quella gialla. Si sarebbe scrollata di dosso la scomoda etichetta di regione non valutabile per incompletezza nella trasmissione delle statistiche, arrivando a soddisfare gli standard richiesti dall’Istituto Superiore di Sanità nel fornire le informazioni relative ai 21 indicatori richiesti per l’attività di monitoraggio.
Il calcolo della matrice di rischio
Si tratta di parametri ricompresi in tre diversi ambiti di valutazione. Il primo, composto da sei punti, misura la capacità di raccolta dei dati; il secondo, anch’esso di sei punti, la capacità di testare i casi sospetti, di tracciare i contagi e di disporre tempestivamente le quarantene; il terzo, articolato in nove punti, la capacità ricettiva delle strutture sanitarie. Le informazioni inserite vengono analizzate da algoritmi che generano la cosiddetta matrice di rischio, ovvero una proiezione dello scenario che potrebbe prospettarsi nelle due settimane successive.
La mancata digitalizzazione
La mancata digitalizzazione ha creato non pochi problemi all’interno delle diverse Asp deputate a raccogliere e mettere insieme le informazioni. Nei giorni scorsi è emerso come nell’Azienda Sanitaria di Cosenza addirittura i referti dei singoli tamponi vengono caricati a mano su file ogni giorno, con dispendio di tempo ed energie. Peraltro, in base alle indicazioni ministeriali, questi uffici dovrebbero essere dotati di almeno 70 unità di personale. Vi operano invece solo 38 impiegati.
Il parametro più importante
L’incompletezza e la conseguente non valutabilità dei dati forniti dalla Calabria, era in particolare riferita ad un parametro particolarmente sensibile, inserito infatti al primo posto della tabella contenuta nell’apposito Decreto, emanato il 30 aprile scorso. Questo parametro misura il numero di casi sintomatici notificati nell’arco temporale di trenta giorni, in cui è indicata la data di inizio dei sintomi. Per essere valido, questo parametro deve superare a livello regionale la soglia del 60 percento. In altre parole, la Regione deve essere in grado di fornire l’indicazione della data di inizio dei sintomi per almeno il 60 percento dei casi sintomatici trasmessi negli ultimi trenta giorni.
Passaggio in zona gialla
Questa soglia è stata adesso superata con il contributo determinante dell’Asp di Cosenza in grado di indicare nel cento percento dei casi sintomatici registrati negli ultimi trenta giorni, la data di inizio dei sintomi. Questa novità, unitamente all’aumento dei posti letto dei reparti Covid ed alla bassa percentuale di occupazione dei posti di terapia intensiva, dovrebbe consentire, da domenica 13 dicembre, il passaggio della Calabria in zona gialla. Domani, 11 dicembre, la decisione dovrebbe essere ratificata dal Governo.