Il consigliere regionale del Pd attacca la gestione sanitaria da parte della Cittadella: «Grave che in meno di 12 ore, senza dare alcuna spiegazione, possano cambiare dei dati ufficiali»
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«È veramente indecoroso il balletto al quale stiamo assistendo da parte della Regione sui dati dei ricoveri in Calabria nelle terapie intensive e nei reparti. Un miracolo, guarigioni improvvise? Se non fosse una cosa tremendamente seria, sembrerebbe di essere su “Scherzi a parte”». Non usa giri di parole Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd, nel commentare il cambio del numero dei ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali calabresi.
Intorno alle 20 di ieri sera, infatti, il dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria ha diffuso un aggiornamento dei dati del coronavirus in Calabria nel quale si affermava che «i ricoverati in rianimazione sono 10 e non 26 come era stato comunicato nel pomeriggio, quindi con un calo rispetto al giorno precedente pari a 9 invece che un incremento di 7».
«È grave che in meno di 12 ore, senza dare alcuna spiegazione, possano cambiare dei dati ufficiali - attacca Guccione - Questo dimostra il pressapochismo che imperversa alla Cittadella. C’è bisogno di chiarezza e trasparenza ma ancora persiste una sorta di “mistero”. In questi mesi abbiamo più volte denunciato che nella catena di comando della sanità calabrese c’è una sorte di confusione e totale anarchia nel gestire l’emergenza Covid e nella realizzazione dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, sub intensiva, pneumologia e malattie infettive».
«Ma oggi siamo arrivati all’assurdo - sottolinea il consigliere regionale del Pd - In questo momento così delicato per la nostra regione, non c’è certezza neanche nei dati sui ricoveri che dovrebbero essere certi e ufficiali. Non si può continuare così, sono evidenti i danni che si stanno producendo alla salute dei calabresi e sull’economia della nostra regione».
«Chi è ai vertici della gestione dell’Ufficio del commissario e della Regione - conclude Guccione - ha dimostrato sul campo di non saper gestire questa delicatissima fase. Se, addirittura, si arriva a modificare dei dati ufficiali a distanza di qualche ora è chiaro che qualcosa non torna. Coloro che sono stati nominati per riportare legalità, trasparenza e competenza nella gestione della sanità calabrese evidentemente non stanno svolgendo bene i loro compiti. Si intervenga al più presto: in un settore così delicato, come quello della sanità, non sono permessi errori, ritardi e poca trasparenza».