Ancora problemi nell’organizzazione sanitaria e territoriale: una paziente prima va in pronto soccorso poi nell’ambulatorio di Otorino, nel frattempo arriva la positività del tampone
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L'ospedale di Rossano sembra una struttura sempre più vulnerabile. Nelle ultime ore una paziente che si è recata in pronto soccorso al “Nicola Giannettasio” perché accusava sintomi di vertigine. La donna è stata indirizzata verso il reparto di otorino dove i sanitari hanno predisposto una terapia di quattro giorni da eseguire nei locali del pronto soccorso.
Nel frattempo, però, è pervenuto l’esito del tampone e la paziente, dimessa, è risultata positiva al Covid. Per le prossime ore il personale sanitario che è entrato in contatto con la paziente sarà sottoposto a tampone.
Dai social, nel frattempo, c’è chi denuncia situazioni di effettiva disorganizzazione. Si tratta di una coppia che il 18 novembre scorso si è sottoposta a tampone. Il 21 novembre giunge l’esito che riscontra uno dei due positivi. Si riferiva al paziente dove nelle successive ore si sarebbero dovuti recati i vigili urbani a notificare l’obbligo di quarantena domiciliare per entrambi, ma ancora oggi nessun notifica è pervenuta, mettendo in difficoltà i due che devono recarsi a lavoro e non hanno un documento che li vincoli alla permanenza a casa.
«Se volessimo uscire potremmo farlo tranquillamente - denuncia la coppia - chi controlla?». A questa testimonianza ha risposto il responsabile del servizio Igiene e Prevenzione del distretto di Corigliano-Rossano Martino Rizzo che afferma: «Purtroppo ci sono difficoltà sia da parte dellAsp, sia da parte del Comune. Siamo in una situazione in cui ogni giorno arrivano più di 20 positivi. Bisogna cercare di contattarli per informarli della positività. Poi bisogna rispondere alle telefonate degli altri 50 o 60 che hanno fatto il tampone e giustamente, vorrebbero sapere il risultato. E fatto questo bisogna compilare la disposizione di quarantena, per il caso ed i contatti protocollarla, inviarla per pec al comune. Avvisare il medico curante, per seguire il caso, ecc. ecc. Tutto ciò all’Asp viene fatto da uno/due persone, senza amministrativi e aiuti. Non voglio giustificare nessuno, ma in alcune regioni funziona così: il paziente si presenta al centro covid con la tessera sanitaria. Un lettore riporta in automatico i dati sulla scheda, si fa il tampone, si porta al laboratorio, si analizza, la risposta in automatico viene inserita nel sistema informatico e inviata via mail al paziente, al medico curante, e parte la quarantena indirizzata al Sindaco. Da noi il COT (centro operativo territoriale) numero di telefono 0984/835583, che avrebbe dovuto fare questo, non lo fa ancora. Quindi ci dobbiamo "arrangiare" e affidare al senso di responsabilità delle persone. Non so se abbiamo sbagliato noi o il Comune, ma cercheremo di riparare e, se possibile, migliorare».