Lombardia la regione più colpita, seguita da Emilia Romagna e Veneto. Il punto della situazione in Calabria con due casi accertati e i diversi controlli effettuati
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Con la scoperta dei primi due casi positivi al coronavirus in Valle d’Aosta, tutte le regioni italiane risultano interessate dalla diffusione del virus.
Secondo i dati forniti ieri dalla Protezione civile, la più colpita rimane la Lombardia con 1497 persone contagiate, seguita dall’Emilia Romagna (516) e dal Veneto (345). 82 casi poi in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, 2 in Sardegna, uno in Basilicata.
Per quanto riguarda la Calabria sono due i casi finora emersi: un sessantanovenne a Cetraro e un sessantasettenne a Catanzaro.
Il primo è risultato positivo al test relativo al Covid-19 dopo essere rientrato in Calabria dalla zona rossa. L’uomo, senza particolari sintomi, è monitorato presso il suo domicilio. Avvertiti i passeggeri dell’autobus su cui ha viaggiato, i quali, ove presentassero sintomi, saranno sottoposti a tampone.
Il secondo caso individuato nella serata di ieri. Il paziente, ora ricoverato nel reparto Malattie infettive dell'ospedale Pugliese, era da poco rientrato da un periodo di vacanza in Trentino, dove era stato anche raggiunto dal figlio e dai nipoti provenienti dall’Inghilterra. Per questo motivo è stata disposta la sorveglianza internazionale per l'intero nucleo familiare. Inoltre, saranno sottoposti a quarantena i sanitari del pronto soccorso del nosocomio catanzarese entrati in contatto con il paziente.
Colpito dal virus anche un docente di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, attualmente ricoverato a Catania e in buone condizioni generali. Docenti, personale tecnico e studenti che hanno avuto rapporti con il professore colpito dal virus sono stati prontamente contattati per effettuare i dovuti controlli.
Risultati positivi al coronavirus anche tre docenti dell’Università di Catania, che nelle giornate del 18 e 19 febbraio avevano partecipato ad un convegno presso l’ateneo reggino.