Il commissario straordinario delle due aziende ospedaliere torna a chiedere la disponibilità di spazi al rettore dopo la giornata da bollino rosso registrata al pronto soccorso
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Il furoreggiare delle ambulanze nello spiazzo antistante il pronto soccorso dell'ospedale Pugliese carico di pazienti contagiati dal Cobid, non è passato in sordina nella sede amministrativa di Madonna dei Cieli.
E l'incalzare del contagio offre nuovamente il destro al commissario straordinario delle due aziende ospedaliere di Catanzaro, Giuseppe Zuccatelli, per sfondare «l'ostracismo manifestato dal rettore». Così il manager romagnolo impugna di nuovo carta e penna e scrive al prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta e al sindaco Sergio Abramo rappresentando la «gravità della situazione incombente».
Resistenze inspiegabili
«Le resistenze ancora oggi manifestate dal magnifico rettore - spiega Zuccatelli - oltre ad apparire ingiustificate, impediscono, con probabili riflessi anche erariali, al policlinico da me diretto un utile impiego assistenziale sottraendo risorse importanti per un servizio essenziale ai cittadini e ai pazienti».
Non reggono più, per il commissario straordinario, le motivazioni addotte dal rettore nella nota che annunciava l'ennesimo rifiuto ad impiegare il padiglione C dell'ateneo, area totalmente inutilizzata e che potrebbe, di converso, ospitare almeno 75 posti letto fornendo sollievo ai due ospedali sull'orlo del collasso.
Certificazioni e collaudi
«Si tratta di un’area realizzata per accogliere 75 posti letto - accusa il manager - ed attrezzata con le dotazioni impiantistiche anche per il trattamento di pazienti in terapia sub intensiva ed intensiva, gas medicali, aria compressa e vuoto, relativamente ai quali si è già in possesso di tutte le certificazioni ed i collaudi, ivi compresa l’agibilità».
Non da ultimo, e per tentare la corsa contro il tempo, il commissario straordinario ha già predisposto «le procedure di appalto nonché quelle di assunzione di personale sanitario, attivate tutte con carattere di estrema urgenza, il cui completamento è previsto entro i prossimi 20 giorni».
L'ostracismo del rettore
Non ci sono più alibi, sembra la conclusione dell'ennesima nota eppure «l'ostracismo manifestato dal magnifico rettore è giunto al punto di impedire fisicamente l’accesso alle citate aree al personale tecnico da me incaricato per il completamento delle procedure di verifica propedeutiche al posizionamento degli arredi e degli strumenti» è l'accusa lanciata all'ateneo.
«La disponibilità di tali posti letto aggiuntivi consentirà alla struttura ospedaliera di erogare le prestazioni sanitarie non-covid, aventi carattere di urgenza e non differibilità, che altrimenti subiranno una drastica contrazione con gravi ripercussioni sulla possibilità di trattare tutte le altre patologie anche in condizioni di emergenza-urgenza».
Non ci sono più alibi
L'appello ancora una volta non lascia adito a dubbi: «Ciò mi consente di affermare che, vista la gravità della situazione incombente, in una regione prossima ad un lockdown imposto dal Governo, è necessario che tali aree siano immediatamente consegnate e messe a disposizione dello scrivente, quale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini, avvalendosi anche dei poteri extra ordinem a voi attribuiti».