Test necessari dopo il caso della donna ricoverata in Ginecologia e risultata positiva. La signora avrebbe omesso di dichiarare di essere venuta in contatto con parenti che avevano contratto il virus
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Sono con esito negativo tutti i tamponi eseguiti ieri sera sul personale sanitario dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Al momento mancano quelli fatti stamattina e la tensione è alta. Tante le persone venute a contatto con la donna risultata positiva al Coronavirus, e che era entrata per la prima volta in pronto soccorso ai primi di maggio, per poi essere ricoverata in Ginecologia dove avrebbe dovuto essere sottoposta ad un intervento chirurgico.
Sui moduli la cui compilazione è obbligatoria, la paziente avrebbe dichiarato di non essere venuta a contatto con persone risultate positive al Covid.
Ma la vicenda è complessa. La 49enne non solo è parente di un gruppo di contagiati costituito da nove persone, suddivise tra Pianopoli e Serrastretta, ma quando venne riscontrata la positività dei suoi congiunti, affermò di non avere avuti contatti con questi, venendo quindi esclusa dai test di routine a cui vengono sottoposti coloro che hanno avuto rapporti con casi di Coronavirus.
Sembra però verosimile, spiegano fonti ospedaliere, che il contagio sia avvenuto proprio tramite i parenti. In tal caso la donna potrebbe avere, il condizionale è d'obbligo, negato i contatti sia all’epoca per non essere sottoposta a tampone, sia successivamente nel presidio ospedaliero. Una situazione che le istituzioni preposte stanno cercando di dipanare anche perchè potrebbero esserci conseguenze di tipo penale.