Cresce la preoccupazione tra residenti dopo i casi accertati: «Questi ragazzi sono usciti e sono andati a lavorare nei campi senza alcun controllo»
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Nuove proteste ad Amantea dopo l'esito dei tamponi effettuati sui migranti ospiti nel centro di accoglienza "Ninfa Marina", di cui 25 positivi. Lunedì, dopo che tre cittadini extracomunitari erano risultati positivi, erano stati subito disposti ed effettuati 97 tamponi dal personale dall'Usca agli ospiti della struttura che si trova nel centro del comune sul Tirreno cosentino. Oggi sono arrivati i primi risultati e la cittadinanza è scesa nuovamente in strada, così come era successo all'inizio del luglio scorso.
La protesta ad Amantea
Oggi, comunque, la protesta non ha causato il blocco del traffico sulla statale 18 come avvenne allora quando la strada fu occupata. Anche in quell'occasione i cittadini avevano protestato per l'arrivo dei migranti positivi al Covid-19. Un centinaio tra cittadini e commercianti partecipano alla manifestazione - che si svolge in tranquillità - chiedendo l'immediato trasferimento dei migranti e la chiusura dei due centri di accoglienza. «Il problema - dice una cittadina scesa in strada - è che fino a questa mattina questi ragazzi sono usciti e sono andati a lavorare nei campi, senza alcun controllo. Solo per questo siamo preoccupati, per la salute di noi tutti». Le forze dell'ordine, intanto, stanno presidiando la struttura per evitare ingressi ed uscite, mentre i migranti positivi sono stati posti in isolamento in alcune stanze del centro.
L'invio dell'Esercito
La mobilitazione si è conclusa in serata con la notizia della decisione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che ha disposto la vigilanza della struttura da parte delle forze dell'ordine e dell'Esercito.