INTERVISTA | Nancy Carnevale è tra i nove dipendenti della struttura costretti al soggiorno obbligato in isolamento nell'Hotel San Felice. «Siamo monitorati costantemente. Per noi gli anziani della Rsa sono come una seconda famiglia»
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Il coronavirus covava tra le mura di Villa Torano già prima di Pasqua, prima dell'allarme scaturito dal ricovero in rianimazione di una delle ospiti della Rsa. Lo rivela la positività di due pazienti risultati affette dal Covid-19 e dimessi durante la settimana santa.
Incerta l'origine del focolaio
Non si è ancora individuata l'origine dell'epidemia. Nonostante le precauzioni e l'adozione dei dispositivi di protezione, il bacillo ha trovato il modo di penetrare nella clinica, innescando un focolaio.
Oltre cento contagiati
Tra pazienti, dipendenti e loro familiari, i contagiati hanno superato quota cento arrivando in oltre una dozzina di comuni, dove risiedono gli operatori colpiti dall'infezione. Per fortuna sono tutti asintomatici.
Soggiorno obbligato
Per contenere la diffusione del coronavirus nove di loro sono stati sistemati in quarantena nella vicina struttura alberghiera dell'Hotel San Felice, «perfettamente idonea a raccogliere ospiti e che non ha mai smesso di funzionare» ci tiene a far sapere il titolare dopo che nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che l'edificio, classificato con quattro stelle, fosse privo di allaccio alle linee elettriche ed alla condotta del gas.
La quarantena non ci spaventa
Gli operatori di Villa Torano stanno bene e sono ansiosi di tornare al loro posto di lavoro. Lo conferma ad una troupe del nostro network, nel corso di un dialogo a distanza, Nancy Carnevale, operatrice socio sanitaria: «Siamo monitorati costantemente - dice - Per tre volte al giorno misuriamo i parametri ed al momento non risulta niente di anormale. Ci mancano i nostri amici ed i nostri familiari, ma anche gli anziani a cui ci siamo dedicati fino a pochi giorni fa. Questa quarantena forzata non ci spaventa». Ecco l'intervista