La Regione ha rifornito la struttura privata. Lo stesso Massimo Poggi, amministratore della struttura, ammette la circostanza mostrando i documenti con la ricevuta di consegna
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Mentre nei reparti degli ospedali pubblici calabresi gli operatori sanitari continuano ad elemosinare le dotazioni minime per difendersi dal rischio di contagio da coronavirus, la Protezione Civile ed il Dipartimento tutela della salute della Regione non hanno esitato nel giorno di Pasquetta, a consegnare nelle mani di Massimo Poggi, amministratore di Villa Torano, oltre ai famosi 200 kit per effettuare i tamponi, anche un numero non secondario di dispositivi.
Mascherine a go go
In particolare 25 tute, 45 visiere, 300 guanti, 500 mascherine del tipo KN95, 450 mascherine chirurgiche, 400 copriscarpe e 300 cuffie. Ad ammettere la circostanza è lo stesso Poggi, che mostra anche i documenti comprovanti la consegna del materiale ricevuto.
La Procura cerca risposte
Su questa stranezza si sono concentrati i Nas, delegati dalla Procura di Cosenza nell’inchiesta avviata per epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni in ambito sanitario. Com’è noto proprio Poggi è iscritto sul registro degli indagati insieme al direttore sanitario Luigi Pansini.
Il pubblico rifornisce il privato
La fornitura ad un privato dei dispositivi di protezione individuali da parte dei due organismi regionali è oggetto di approfondimento. Certamente si è trattato di un episodio quantomeno inusuale. Probabilmente l’Azienda sanitaria di Cosenza, completamente bypassata nella circostanza, non lo avrebbe consentito.
Le perplessità di Zuccatelli
Del resto, proprio il manager dell’Asp Giuseppe Zuccatelli, ha subito sollevato le sue perplessità sull’iter seguito dalla società titolare della Rsa ed ha aperto anche una indagine interna, collaborando attivamente con i militari del Nucleo Antisofisticazione.