La comunicazione della direzione sanitaria del Grande ospedale metropolitano: « Il tampone verrà come da prassi ripetuto ma al momento non si può confermare che il contagio sia stato interno al reparto»
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Arriva direttamente dal Grande Ospedale Metropolitano la conferma del primo contagio di un paziente dializzato. La professoressa Francesca Mallamaci primario del reparto, ci ha spiegato come, nonostante tutte le misure precauzionali siano state adottate già in tempi non sospetti, «il rischio in medicina si può ridurre ma non azzerare».
I pazienti dializzati sono molto fragili, la loro situazione è paragonabile – ci spiega la professoressa Mallamaci – alle Rsa. Proprio per questo, anticipando i tempi in modo netto, prima ancora che fosse confermato il primo caso in Calabria, monitorando l’evolversi dell’emergenza fuori regione, la professoressa Mallamaci ha inteso stabilire al Gom un percorso dedicato ai pazienti dializzati, affinchè non avessero alcun contatto con i casi Covid o i sospetti.
Le misure precauzionali adottate
«Abbiamo evitato assembramenti e sospeso le visite ambulatoriali – spiega la Mallamaci, soprattutto dei trapiantati. Abbiamo garantito solo le urgenze individuando un percorso dedicato affinché i sospetti non entrassero in contatto. Questo ha senza dubbio portato dei disagi perché i nostri dializzati erano abituati ad altro ma speriamo a breve di tornare al percorso originario. Dopo due mesi abbiamo avuto un singolo paziente dializzato positivo mentre nel resto d’Italia la percentuale si aggira intorno al 20 – 30% anche se ancora è presto per fare delle statistiche definitiva».
Contagio interno o esterno?
Un altro fattore non va sottovalutato, ovvero che in tutto il reparto, tra medici, pazienti e operatori, al momento solo uno è risultato positivo è questa evidenza rende plausibile che il contagio sia avvenuto fuori dall’ospedale. Il tampone verrà come da prassi ripetuto ma al momento non si può confermare che il contagio sia stato interno al Gom.