Il recente incremento della diffusione dei contagi da Covid-19 anche nel territorio crotonese ha costretto la diocesi a rinviare a data da destinarsi di tutti gli eventi in programma nei prossimi giorni, così come le tradizionali celebrazioni nei cimiteri in occasione della commemorazione dei defunti il 2 novembre. 

 

È quanto rende noto l’ufficio stampa dell’arcidiocesi di Crotone Sanata Severina spiegando che «il mese di ottobre, ogni anno, è dedicato al rilancio delle attività pastorali di tutte le realtà ecclesiali della nostra diocesi. La nostra comunità diocesana si sarebbe dovuta ritrovare nei prossimi giorni attorno all’arcivescovo monsignor Angelo Panzetta per accogliere le linee programmatiche per il nuovo anno».

 

In particolare erano previste due celebrazioni eucaristiche: il 29 ottobre a Santa Severina, in occasione della festa di santa Anastasia, compatrona della diocesi, e il 30 ottobre nella cattedrale di Crotone.

 

«La scelta di incontrarsi in due momenti distinti, il primo dedicato maggiormente ai presbiteri, diaconi e religiosi e il secondo ai rappresentanti del laicato – spiega la nota – era peraltro dettata proprio dal desiderio di evitare un eccessivo concorso di partecipanti».

 

E tuttavia la diffusione della pandemia ha infine costretto al rinvio dei previsti appuntamenti nonostante i due recenti decreti del presidente del Consiglio abbiano lasciato invariate le norme che regolano la vita liturgica delle chiese. Ciononostante, sottolinea la nota dell’arcidiocesi, «ogni realtà ecclesiale ha il dovere di contribuire con grande senso di responsabilità, per il bene comune, agli sforzi che si stanno mettendo in atto per limitare la diffusione dei contagi.

 

La sofferenza di chi si trova in difficoltà, di chi guarda con preoccupazione al futuro proprio e dei propri cari, non deve trovarci distanti e disattenti neanche da questo punto di vista. Resta pertanto necessario - è l'appello - attenersi scrupolosamente alle norme previste per la partecipazione alla celebrazioni liturgiche: igienizzare le mani quando si entra in chiesa, indossare sempre la mascherina, curare l’igiene dei luoghi di culto dopo ogni celebrazione, rispettare il distanziamento fisico, non superare il numero massimo di persone che possono entrare nel luogo di culto, non entrare in chiesa se si hanno sintomi influenzali, la temperatura corporea superiore a 37.5°C o si è avuto contatto con persone risultate positive alla covid-19 o che si trovano in quarantena».