Altro decesso in Calabria per covid-19. Si tratta di una donna di 57 anni morta all'ospedale di Giannino Iannelli di Cetraro a causa del coronavirus. Si tratta di una donna originaria di Corigliano Rossano, ricoverata nella struttura da qualche giorno.

Salgono così a nove i decessi in calabria per il Covid-19. In mattinata ha perso la vita anche Franco Cittadino, 75 anni, residente a San Lucido, ricoverato nel reparto di terapia intensiva all'ospedale di Cosenza dallo scorso 11 marzo. Dopo Gianni Mazza, Cittadino è il secondo decesso della cittadina tirrenica chiusa dalla presidente della Regione Calabria Jole Santelli a causa della presenza di un focolaio, ancora prima delle restrizioni governative attuali che, di fatto, impediscono l'entrata e l'uscita da ogni comune italiano.

Il centro Covid-19 di Cetraro

La struttura cetrarese, diretta da Vincenzo Cesareo, è stata adibita a centro Covid-19 per la fascia tirrenica cosentina. Dopo la tenda pretriage, che ha funzionato regolarmente dal primo giorno, si è provveduto a creare un percorso esterno per il trasporto dei pazienti contagiati nella sala tac, lo strumento diagnostico che fotografa senza percentuale di errori la zona polmonare. Inoltre, si è provveduto ad attivare 5 dei 6 posti disponibili di terapia intensiva e altri 5 di terapia sub-intensiva.

L'incubo del medico contagiato

Qualche giorno fa, si è avuta notizia di un medico di Grisolia, ma residente a Santa Maria del Cedro, contagiato dal coronavirus. L'uomo presta servizio proprio in un reparto dell'ospedale di Cetraro e la circostanza aveva allarmato i colleghi e pazienti. Per questo, tutti gli operatori sanitari sono stati sottoposti a test del tampone e per fortuna finora hanno dato tutti esito negativo. Il medico, ai primi sintomi, aveva provveduto a isolarsi volontariamente tra le mura della sua abitazione.

Tutto ha avuto inizio a Cetraro

Cetraro è la città tirrenica cosentina che ha fatto registrare il primo paziente calabrese affetto da coronavirus. Si tratta di un uomo da anni residente al nord, dialitico e in cura all'ospedale di Casalpusterlengo, uno dei primi comuni italiani indicati come zona rossa a causa dei focolai. L'uomo aveva fatto ritorno in terra natìa con la moglie per un breve periodo di vacanza e, dopo qualche giorno, anche la moglie è risultata positiva al test del tampone. Mentre per la donna è stata sufficiente la quarantena a casa, senza particolari trattamenti, l'uomo ha avuto un peggioramento delle condizioni ed è stato ricoverato all'ospedale Annunziata di Cosenza, dove ancora lotta per la guarigione.