VIDEO | Istanza di Nuccio Martire alla Regione: «Le nostre aree montane distanti 40 chilometri dal focolaio. Non ha senso estendere le limitazioni anche lì»
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Scuole chiuse e molte saracinesche abbassate a Celico e Casali del Manco. Dalla mezzanotte sono entrate in vigore le restrizioni per contenere il contagio da coronavirus nei due centri della Presila interessati da un focolaio in rapida espansione originato, a quanto pare, da un ricevimento nuziale.
Transito consentito
Consentito l'attraversamento stradale dei due comuni, porta di accesso verso la Sila, soprattutto in questa fase nella quale la 107 è interrotta all'altezza del Cannavino per i noti lavori di ristrutturazione che interessano il viadotto. Difficoltosa l'istituzione dei presidi di vigilanza: Casali del Manco è l'ottavo comune più vasto della Calabria ma tra agenti municipali ed ausiliari del traffico può contare solo su nove unità.
Ripercussioni su Cosenza
Il focolaio presilano si ripercuote anche su Cosenza: tra i positivi vi sono impiegati degli uffici pubblici di regione e provincia. I due enti hanno disposto chiusure temporanee e sanificazione. E poi insegnanti e avvocati. Per questo l'Asp ha disposto il monitoraggio con screening in alcune scuole e nel tribunale.
Liberate le aree montane
Nuccio Martire, sindaco di Casali del Manco, ha chiesto al Dipartimento Salute della Regione, di escludere dal provvedimento restrittivo i territori periferici e montani ricadenti nelle aree del Parco Nazionale ed in quelle dell'altopiano Silano: «Il focolaio è concentrato nel centro abitato ma questo comune si spinge fino a Bocchigliero e Lorica. Parliamo di una distanza di circa 40 chilometri. Non ha senso limitare la vita anche in quelle zone. Non solo perché andiamo incontro alla stagione turistica invernale ma anche per non creare disagi alle attività agricole». Ecco l'intervista