Dopo il ritorno in possesso dell’area (al centro di un contenzioso per usucapione) all’ente pubblico nei mesi scorsi, l’occupante si era appellato al Consiglio di Stato. La soddisfazione del sindaco Stasi: «Abbiamo rimediato ad uno dei tanti disastri del passato»
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Il Consiglio di Stato scrive una nuova, importante pagina per il Palazzetto dello Sport di contrada Insiti, a Corigliano Rossano, al centro di un contenzioso per usucapione con un privato intentata nel 2012, rigettandone l’ultimo ricorso per revocazione.
Tra mille risvolti di carattere giudiziario dell’intera vicenda, gli ultimi sono abbastanza recenti. A marzo scorso, dopo oltre dodici anni, il Comune di Corigliano Rossano ottiene il possesso dell’area e della struttura, ormai fatiscente, e così emette ordinanza di sgombero a cui il privato decide di ricorrere davanti al Consiglio di Stato che, proprio il 3 gennaio scorso, rigetta per inammissibilità.
Negli ultimi anni di battaglia giudiziaria l’amministrazione Stasi riesce a infierire colpi vincenti, dopo le sconfitte degli anni precedenti, anche grazie alla pubblicazione di tutta una serie di delibere che rafforzano la tesi difensiva. In una di queste gli amministratori includono i dettami della legge di istituzione del nuovo comune di Corigliano Rossano che in quell’area prevede il centro direzionale della città. Tanto basterà per dimostrare ai giudici l’inalienabilità del bene.
E così la recentissima promulgazione della sentenza del Consiglio di Stato – che come accennato stabilisce l’inammissibilità dell’ultimo ricorso contro l’ordinanza di sbombero emessa dal comune – «chiude definitivamente la partita», come commenterà Flavio Stasi.
I fatti
La vicenda giudiziaria prende le mosse, in una prima fase, in sede civile e termina con la sentenza del Tribunale di Castrovillari n.288 dell’8 novembre 2022 che rigetta la domanda di usucapione proposta dal privato. In forza di questa decisione, impugnata in Corte d’Appello, l’Amministrazione comunale avvia ulteriori azioni per rientrare nel pieno possesso del bene a beneficio della comunità. Per ottenere questo risultato di pubblica utilità il Comune emana, per il tramite del dirigente del settore Patrimonio, una ordinanza di sgombero immediato dell’area con l’obiettivo di anticipare i tempi rispetto ad un possibile ulteriore giudizio.
Quella delibera viene poi impugnata dall’occupante dinanzi al giudice amministrativo e a settembre 2023 il Tar Calabria stabilisce l’illegittimità dell’ordinanza di sgombero. Il Comune di Corigliano Rossano a quel punto propone appello davanti al Consiglio di Stato che con la sentenza del 30 marzo 2024 stabilisce che le ragioni a fondamento dell'ordinanza di sgombero erano fondate. Il resto è storia d’oggi.
La soddisfazione dell’Amministrazione comunale
A margine della sentenza, appaiono come più che soddisfatti l’assessore Mauro Mitidieri ed il sindaco, Flavio Stasi.
«Il Comune di Corigliano Rossano ottiene un altro importantissimo risultato con la recentissima sentenza resa dall’autorità giudiziaria amministrativa: il ricorso per revocazione proposto da colui che illegittimamente ha occupato per anni il Palazzetto e l’area circostante di Insiti è inammissibile – commenta l'assessore con delega agli Affari legali, Mauro Mitidieri –. Il tentativo di porre in contrasto le pregresse decisioni rese dal Consiglio di Stato nella vicenda oramai nota è risultato vano, con la conseguenza che quel palazzetto e quell’area risultano legittimamente riacquisiti al patrimonio dell’Ente».
Stasi: «Abbiamo rimediato ad uno dei tanti disastri del passato»
«In questa vicenda il Comune di Corigliano Rossano aveva collezionato esclusivamente sconfitte legali. Usando un paragone calcistico, partivamo in svantaggio di due gol – dichiara il sindaco Stasi –. Dopo l'ordinanza di sgombero e la sentenza del Consiglio di Stato il Comune aveva già ribaltato il risultato, consentendoci nei mesi scorsi di tornare in possesso del bene dopo anni di occupazione abusiva. Con quest'ultima sentenza chiudiamo definitivamente la partita sotto il profilo amministrativo e possiamo iniziare a programmare il futuro di quest'area strategica. Atto su atto, processo su processo, sentenza su sentenza, abbiamo rimediato ad uno dei tanti disastri del passato che aveva messo in imbarazzo l'intera città».