Si dimette un componente della commissione esaminatrice probabilmente per ragioni di incompatibilità
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Ancora ritardi per la definizione del concorso a comandante a tempo pieno e indeterminato della polizia municipale del Comune di Corigliano Rossano. Nelle ultime ore, il presidente della commissione esaminatrice Giuseppe Amarelli, ordinario di Diritto Penale dell’Unità Federico II di Napoli, ha optato per il rinvio delle prove scritte calendarizzate per il 6 e 7 aprile a data da destinarsi. Il tutto è avvenuto per le intervenute dimissioni di un componente della commissione. Si tratta del comandante della Polizia Locale di Reggio Calabria Salvatore Zucco che pare abbia rimesso il mandato per ragioni di opportunità, alla luce di una istanza prodotta dall’ex comandante Arturo Levato sulla base di presunte cause di inconferibilità e di incompatibilità. Secondo quanto emerge, del concorso farebbero parte due candidati di Reggio Calabria che sono sotto le dirette dipendenze del comandante Zucco.
I candidati ammessi al momento sono 13, molti dei quali esterni. Del territorio, invece, fanno parte: Arturo Levato (già comandante dell’ex città di Corigliano e di Corigliano-Rossano); l’attuale maggiore Pietro Pirillo (attualmente organico al comando di Pm di Corigliano Rossano), Giuseppe Calabrò (attualmente organico al comando di Pm di Corigliano Rossano) e anche l’ex comandante della ex città di Corigliano Luigi Greco, di origine pugliese. La commissione esaminatrice è composta oltre che dal Presidente Amarelli, dall’avvocato Rossella Rugna, funzionario amministrativo del Comune di Corigliano-Rossano e dalla dottoressa Daniela Costantino, direttore amministrativo dell’Asp di Reggio Calabria.
La prova scritta subiva già un rinvio in quanto lo stesso ex comandante Levato presentava un ricorso per il riconoscimento della qualifica di comandante in quanto Levato ritiene di aver partecipato e vinto un concorso da comandante celebrato nella ex città di Corigliano che, però, nella dotazione organica non prevedeva le dirigenze. Levato, tuttavia, veniva comunque chiamato a svolgere l’attività di comandante anche dopo l’intervenuta fusione. Da qui il dubbio interpretativo sul fronte del diritto amministrativo: se Levato dovesse perdere il concorso ma vincere la causa, cosa accadrà?