Lo Stato è presente, il territorio è sotto controllo. Occorre fare rete e collaborare. Una pillola di fiducia arriva dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica riunitosi a Corigliano Rossano presso la sala del Consiglio comunale di Palazzo SS.Anargiri alla presenza del Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, del Procuratore Capo della Procura di Castrovillari Alessandro D’Alessio, del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, del presidente del Consiglio comunale Marinella Grillo, dell’intera assise civica.

Dati contrastanti emergono sulla dotazione organica delle forze dell’ordine presenti nel territorio, per il Prefetto Ciamarella il personale è adeguato alle esigenze dell’intera area, di parere diverso è il sindaco Stasi che invece rivendica la necessità di intervenire per fronteggiare alla carenza di organico. Arriveranno tre unità al Commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano, nulla di più. Non tutto è criminalità organizzata, secondo gli interlocutori, molti degli atti incendiari sono attribuibili a fatti attribuibili a futili motivi.

«I cittadini devono avere fiducia nelle istituzioni, devono collaborare e devono denunciare, ha affermato il Prefetto Ciamarella. Per riservatezza investigativa non possiamo fornire alcuna informazione, ma posso assicurare la comunità che per ciascuno dei fatti delittuosi ci sono i responsabili e anche le motivazioni, che non sono sempre attribuibili alla criminalità organizzata».

Il sindaco Stasi ha ascoltato le relazioni dei rappresentanti delle forze dell’ordine non molto allarmanti, anzi il numero degli eventi delittuosi risulta al di sotto degli anni precedenti.  Talvolta i «dati, dice Stasi, non rispecchiano la percezione che hanno i cittadini». L’amministratore parla di uno Stato che arretra e di dati oggettivi inconfutabili, a partire dalla necessità di riaprire il tribunale a Corigliano Rossano e di potenziare di uomini e mezzi le forze dell’ordine.  Il problema del crimine organizzato c’è, esiste e va affrontato. Il procuratore D’Alessio ha parlato di costanti interlocuzioni con la procura antimafia di Catanzaro. Non si è espresso su alcuni omicidi avvenuti di recente e se i fascicoli siano transitati all’antimafia. Ma ha confermato l’esistenza di continue e costanti relazioni. L’alto magistrato non è uno che è abituato a lamentarsi, ma il pool di Castrovillari è deficitario di giudici, rispetto a un territorio vasto come quello della Sibaritide e del Pollino. «Siamo pochi, ha affermato D’Alessio, abbiamo 10 magistrati che diventeranno 8 a fine mese e 2 andranno via, mentre il nono arriverà a novembre. E devono occuparsi di un ampio territorio che conserva le sue complessità».