La gestione del servizio mensa nelle scuole si conferma complessa da gestire. Dopo la revoca alla società Siarc da parte dell’amministrazione comunale si attende l’esito della gara ponte che, nel caso dovesse andare deserta, aprirebbe le porte all’oneroso affidamento diretto.

In giornata si terrà l’incontro in sede prefettizia tra l’Amministrazione comunale, la Siarc, e le organizzazioni sindacali Cgil e Uil al fine di trovare una soluzione transitoria considerato che, né il pasto domestico né le convenzioni con alcuni ristoratori  riscontrano ampia condivisione. Si ha traccia di posizioni conflittuali tra dirigenti scolastici, genitori, docenti, lavoratori della Siarc.

Il problema è la poca appetibilità dell’appalto per le imprese, riferisce il Consigliere comunale Raffaele Vulcano (gruppo misto) che sottolinea come la gara in questione sia eccessivamente limitativa per le imprese: «Si tratta di 35 giorni per oltre 2000 pasti al giorno da erogare, una qualsivoglia azienda ha difficoltà soprattutto sul fronte organizzativo.

Oggi il rischio è quello di non trovare aziende disponibili sul mercato e, quindi, di lasciare i bambini senza pasto». Per Vulcano la soluzione migliore è quella di «sospendere il tempo pieno in quanto occorrono i tempi tecnici per organizzare una gara fatta bene con un’azienda perbene in modo che si possa partire a Settembre in modo corretto».