VIDEO | In commissione passano tre titoli a colpi di maggioranza. Il documento doveva essere approvato 3 anni fa. L’ex sindaco Candiano: «Per i ritardi si rischia la nomina di un commissario, ma anche lo scioglimento del Consiglio»
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La bozza dello Statuto comunale è in dirittura d’arrivo. In sede di commissione è stato votato il testo definitivo dei primi tre Titoli del documento in materia di valori identitari, organi di governo e Municipi. Falliti i tentativi di mediazione tra maggioranza e minoranza sui criteri di elezione dei municipi, i testi sono passati a colpi di maggioranza.
Nei giorni scorsi l’ex sindaco ed ex assessore del comune estinto di Rossano Nicola Candiano, avvocato amministrativista, ha posto una serie di questioni in merito ai ritardi (36 mesi), fuori norma, accumulati nel tempo: «Il rischio per i più benevoli è la nomina di un commissario ad acta per chi la vede in maniera più drastica, vista la gravità della violazione di legge, è lo scioglimento del consiglio comunale».
L’ex amministratore richiama l’obbligo dei municipi che possono essere istituiti per elezione diretta, di secondo grado, o senza elezioni. Uno dei punti importanti è la sede legale che attualmente è nell’area urbana di Corigliano, mentre la legge istitutiva della fusione parla di area baricentrica. «La commissione Statuto e il Consiglio comunale dovranno fare una scelta definitiva».
Il legale, nei giorni scorsi, ha presentato alla stampa, uno studio analitico che parte dalla “gerarchia delle fonti normative”, per poi porre l’attenzione su aspetti più pratici come l’individuazione dello stemma e del gonfalone, l’eventuale nome del nuovo comune, o per l’appunto sui Municipi.
Il dettagliato lavoro si è soffermato anche sulle questioni di ordine sociale, come l’introduzione delle condizioni di pari opportunità di genere e sui principi generali relativamente all’organizzazione della macchina comunale, agli organi, alla contabilità, al decentramento amministrativo e agli strumenti di partecipazione. Nello studio viene promossa la figura del direttore generale dell’ente (eventualmente da inserire nello Statuto) che avrebbe il ruolo anche di coordinamento dei dirigenti dell’intera macro area.