Pistolettate ad aria compressa, calci e pugni, bastonate. Relazioni insane che sfociano in violenza, pur trattandosi di giovani ragazzi.

Una vicenda risalente al 25 aprile 2022, quando una minore - dopo essere stata vittima di una lunga persecuzione - era stata attirata nell’abitazione dell’aggressore dove era sottoposto a misura cautelare per allarmanti episodi di violenza sulla stessa. Oggi il 20enne rossanese è stato condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione dal tribunale di Castrovillari. Pagherà il suo conto con la giustizia.

In quell’occasione, l’uomo l’avrebbe lanciata persino dalla tromba delle scale. Da lì è stato successivamente tratto in arresto dai Carabinieri del nucleo operativo di Corigliano-Rossano. Su richiesta della difesa della vittima, l’avvocato Giuseppe Straface, il Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari convertì poi la misura degli arresti domiciliari in detenzione carceraria.

L’aggressore finì sotto processo, imputato per i reati di atti persecutori e di lesioni personali aggravate. Ieri il verdetto: alla pena comminata vi è l’applicazione delle misure di sicurezza per la pericolosità sociale, ritenendo non sussistenti le condizioni per l’applicazione di una pena sostitutiva, con la conseguenza che l’aggressore sconterà la pena comminata in carcere.