VIDEO | Il fascicolo è stato inviato in Procura. La vicenda è emersa durante la conferenza stampa dei vertici del consorzio e comunali per la messa in sicurezza dei canali fluviali
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Messa in sicurezza dei torrenti Leccalardo, San Mauro e Malfrancato (lavori terminati), mentre un corposo fascicolo è stato trasmesso alla procura della repubblica del tribunale di Castrovillari circa il rinvenimento di occupazioni abusive (terreni) rinvenute nei letti o ai margini dei canali fluviali che ostruiscono il naturale deflusso delle acque. È quanto emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta presso il Castello San Mauro, in area periferica della città di Corigliano-Rossano, alla quale hanno preso parte il presidente e il vicepresidente del Consorzio di bonifica della Sibaritide Marsio Blaiotta e Stefano Pirillo nonché l’ing. Maria De Filpo dell’apparato tecnico-burocratico, il sindaco e il vice sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi e Claudio Malavolta, e l’assessore alle politiche urbanistica Tatiana Novello.
La pulizia dei torrenti
Si tratta di tre progetti per un totale complessivo di 16 milioni di fondi europei. I lavori hanno subito un rallentamento anche a causa della pandemia in corso. L’intervento sul Leccardo e San Mauro partirà nella prima decade di marzo e sarà consegnato per fine anno. L’attività consiste nel manutenzionare i canali fluviali e la rimozione di tutto il materiale alluvionale accumulato che per i tre torrenti ha raggiunto un quantitativo pari a 250mila metri cubi. Tra le operazioni da realizzare: il rifacimento degli argini e la costruzione di una pista per consentire il raggiungimento delle aree manutentive. Nel Leccardo si presenta la necessità di realizzare un ponte all’altezza dell’Oviesse (area Corigliano) ma occorrono 6 milioni di euro, nel frattempo s’interverrà per la messa in sicurezza con un finanziamento di circa 800mila euro.
8 milioni fermi sul Crati
Il presidente Blaiotta ha preannunziato la cantierizzazione di uno straordinario progetto per la realizzazione della nuova rete adduttrice che seguirà il tracciato Diga di Tarsia-Crosia: un’opera di ben 40 km che garantirà anche la qualità delle acque poiché sarà una condotta intubata e non più all’aperto come l’attuale fatiscente percorso. Sul fronte rossanese, invece, si interverrà sui torrenti Acqua del fico, Inferno e Infernello. In prima battuta sulla parte a valle, poi a monte e qui l’intervento assorbirà un finanziamento di 2milioni e 600mila euro ora in corso di progettazione.
Per i fiumi Cannata e Santa Croce i lavori sono in fase di aggiudicazione della gara. Il sindaco Flavio Stasi concentra l’attenzione sul fiume Crati rimarcando come l’ente si sia fatto carico di nuovi interventi di messa in sicurezza nonostante la competenza ricada sulla Regione. Richiama l’attenzione sull’ultima vicenda dell’argine che è ceduto in contrada Foggia e i danni subiti da aziende, produttori e famiglie. C’è un fondo di 8 milioni di euro fermo da oltre nove anni in Regione, e il Comune nel frattempo è costretto ad intervenire in somma urgenza per tamponare di volta in volta le falle.