Gli imputati sono accusati di bancarotta fraudolenta in concorso. Coinvolti anche dirigenti, procuratori e allenatori
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Condanne dai 4 ai 7 anni sono state chieste a carico di ex manager, dirigenti, amministratori procuratori, allenatori e giocatori della fallita società di calcio "FC Catanzaro spa". Gli imputati sono accusati di bancarotta fraudolenta in concorso per avere, secondo l'accusa, stipulato contratti integrativi nella stagione 2010-2011 in un periodo in cui la società si trovava in grave crisi economica e nonostante il collegio dei revisori dei conti avesse ammonito espressamente di avviare solo procedure di liquidazione. Invece, secondo l'accusa sarebbero stati sottoscritti contratti integrativi per un ammontare di 76mila euro.
La condanna a 7 anni di reclusione è stata chiesta per l'ex dirigente Antonio Aiello, a 6 anni per l'ex amministratore unico Pasquale Bove e per il procuratore speciale Filippo Catalano, e a 4 anni per l'ex procuratore speciale Giuseppe Soluri, attuale presidente dell'Ordine dei giornalisti. Quattro anni sono stati chiesti anche per l'ex allenatore José Marcello Ferreira, l'ex tecnico ed ex vice allenatore Vito Filippo Di Pierro, l'ex ds Malù Mpasinkatu e per gli ex giocatori che avrebbero usufruito dei contratti integrativi: Izia Mabundi Ngadrira, Juan José Martinez, Francesco Corapi, Ivano Ciano, Alessandro Bruno, Ciro De Franco, Giuseppe Benincasa, Antonio Montella, Manolo Mosciaro, Roberto Mancinelli, Alessandro Vono, Davide Lodi, Roberto Di Maio, Stefano Di Cuonzo, Giovan Giuseppe Di Meglio. L'inchiesta, coordinata dal pm Domenico Guarascio, è partita nel 2012, dopo la denuncia dell'avvocato del Catanzaro Calcio Sabrina Rondinelli in seguito alle richieste di denaro alla nuova società da parte di chi aveva stipulato contratti integrativi ritenuti illegittimi.