VIDEO | L'evento si è svolto alla Cittadella regionale. Si punta a frenare un fenomeno che anche in Calabria ha raggiunto livelli elevati
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«Come Regione Calabria abbiamo deciso di dire basta. Abbiamo la normativa più severa d’Italia oggi, che viene presa come esempio in molte altre regioni. Nelle riunioni tra presidenti delle commissioni antimafia d’Italia, molti hanno anche chiesto il testo della legge perché lo vogliono mutuare». Con la legge regionale n. 9/2018, d'iniziativa del presidente della commissione regionale antindrangheta Arturo Bova, la Regione Calabria ha finalmente imposto alcune regole nuove in grado di disciplinare il gioco nel rispetto degli imprenditori del settore e dei giocatori. La stessa legge che ha tra l’altro istituito il “no slot day” da celebrare ogni anno il 30 aprile, al fine di attirare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sui rischi connessi al gioco d’azzardo. Alla cittadella regionale a Catanzaro rappresentanti delle istituzioni, del mondo politico e delle associazioni hanno analizzato, di fronte ad una platea di studenti, tutti gli aspetti di un fenomeno che anche in Calabria sta facendo registrare numeri importanti e che interessa sempre più giovani.
Strumento efficace
«La legge approvata dal Consiglio regionale che introduce misure sulle sale da gioco e delle slot machine deve diventare il lievito per una crescita culturale ed educativa dei nostri giovani – ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio -. È fondamentale distanziare questo tipo di attività ludopatiche soprattutto dagli istituti scolastici. Ciò non significa impedirne l’esercizio ma è necessario tutelare i giovani verso una crescita sana anche per tranquillizzare le famiglie. Per tutto questo è nata questa legge che potrà diventare uno strumento efficace se si determinano le condizioni per mettere insieme in questo percorso istituzioni, amministratori locali, scuole ed educatori, famiglie. Naturalmente – ha infine evidenziato il governatore - come tutte le cose anche questo strumento legislativo è perfettibile. Pertanto, cominciamo a verificarne l’applicazione e i risultati, dopodiché si potranno apportare gli aggiustamenti necessari per fare di questa legge un’opportunità di crescita sana dei nostri giovani». Un messaggio poi è stato lanciato ai comuni calabresi che non hanno ancora recepito la normativa regionale che prevede in particolare la limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco e distanze minime dai luoghi sensibili. «I sindaci hanno recepito bene questa legge - ha aggiunto Bova -. Le ordinanze sono arrivate e altre stanno arrivando. Ma dovranno essere ancora più incisive».