Non lascia più spazio all'interpretazione ma aziona direttamente gli atti di precetto. È showdown tra l'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e la clinica privata Sant'Anna hospital che a breve si vedrà recapitare le ingiunzioni di pagamento per importi superiori a quattro milioni di euro. Somme che la struttura privata catanzarese non ha mai saldato all'ospedale Pugliese per il servizio di fornitura di emoderivati. 

 

La morosità del Sant'Anna 

Il countdown si avvia con la pubblicazione della recente delibera con cui i vertici aziendali decidono di tagliare il nodo gordiano e procedere al recupero dei crediti, da tempo al centro di un contenzioso milionario tra le due strutture assistenziali. L'ospedale Pugliese dal 1996 eroga il servizio di somministrazione degli emoderivati in favore del Sant'Anna Hospital, divenuto moroso a partire dal 1999, circostanza all'origine di un contenzioso dai contorni tanto incerti da innescare una mole vastissima di carteggi, trattative e decreti ingiuntivi culminati anche in una sentenza, ormai definitiva, del Tribunale di Catanzaro.

 

Le trattative svantaggiose

Al centro del contenzioso la definizione dei crediti vantati dall'ospedale Pugliese e vorticati in una serie di trattative che oggi però il management ha deciso di ritenere nulle poichè palesemente svantaggiose per le casse aziendali. In particolare, nel corso degli anni si sono succedute almeno due trattative private, dopo che però l'ospedale aveva già azionato due diversi decreti ingiuntivi per recuperare le somme dovute, confermati anche in sede giudiziaria dal Tribunale di Catanzaro. Transazioni che però sono intervenute, modificandole, le tariffe da applicare al servizio di fornitura di emoderivati ma a tutto svantaggio dell'ospedale e anche in maniera retroattiva.   

 

Dieci anni di arretrati

Strenuo lavoro di lima, dunque, per il management del Pugliese che non ha solo dovuto ricostruire i rapporti intercorsi tra le due strutture sanitarie negli ultimi dieci anni ma anche effettuare una puntigliosa attività di verifica sulla contabilità aziendale per verificare la correttezza dei conteggi per la fornitura degli emoderivati alla clinica privata. Esercizio propedeutico alla notifica degli atti di precetto una volta appurata la nullità delle transazioni, di cui l'ospedale ha infine deciso di non tener più conto.

 

Il pignoramento

Alla base di questa scelta un parere pro veritate che, rafforzando l'ipotesi aziendale, ha confermato la natura non transattiva degli atti stipulati, dichiarati quindi nulli. Una interpretazione che ha così spianato la strada all'ospedale verso il recupero coattivo dei crediti, notificato attraverso un pignoramento di 4 milioni e 600mila euro che oggi grava sulle casse della clinica privata Sant'Anna Hospital.