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Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in una immagine del 09 giugno 2011 nella sala stampa di palazzo Chigi a Roma. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
I contatti tra l’Isis e la ‘ndrangheta? "Siamo aperti a tutte le ipotesi, ma mente fredda e non facciamo il fantacalcio". Questa la risposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ad una domanda di un ascoltatore a Radio Anch’io. "Non abbiamo nessuna evidenza - ha continuato - dovessimo nel lavoro trovarne evidenza, lo diremmo pubblicamente".
A parlare di possibili legami tra il gruppo terroristico e la 'ndrangheta era stato nei mesi scorsi il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho: "È chiaro che in un territorio così capillarmente controllato dalla 'ndrangheta il terrorismo può avere un appoggio logistico, coperture in aziende agricole, in terreni di montagna o coperture attraverso documenti falsificati in cambio di armi e droga. D'altro canto per l'importazione delle armi con chi ha rapporti se non con determinati ambienti che sono vicini al terrorismo o che sono vicini alle guerre che si sono sviluppate negli ultimi anni in alcuni Paesi? Quindi, comunque, le armi vengono da quei territori. Attraverso l'Isis riuscirebbe anche ad avere droga, soprattutto eroina. La ‘ndrangheta è un’organizzazione criminale che si muove per finalità di profitto, quindi ovunque c’è un profitto e un interesse”.