Tra gli indagati anche Catanoso, consulente del ministro Messa. Amaro è stato candidato dal centrosinistra alle Politiche del 2018 (ASCOLTA L'AUDIO)
L’ex rettore a Parigi con i soldi dell’università di Reggio Calabria, 52 gli indagati nell’inchiesta
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Per la Procura sono baroni universitari che avrebbero gestito l'ateneo di Reggio Calabria secondo le logiche di un'associazione a delinquere. Per la politica, nazionale e regionale, erano – e in alcuni casi sono tuttora – accademici di valore cui affidare incarichi nelle istituzioni, consulenze ministeriali, candidature al Parlamento.
Oltre all'associazione, ai 52 indagati dell'inchiesta Magnifica l'ufficio guidato dal procuratore Giovanni Bombardieri contesta reati come concussione, corruzione, abuso d'ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato.
Tra le personalità chiave dell'inchiesta – che ha fatto luce su una serie di concorsi truccati, irregolarità nella gestione di alcuni appalti e sull'uso improprio delle risorse economiche dell'Unirc – figurano il rettore Santo Marcello Zimbone (sospeso per 10 mesi) e il suo predecessore, Pasquale Catanoso, oggi prorettore vicario.
Consulente del ministro
Catanoso – sospeso per 12 mesi e considerato uno dei vertici della presunta associazione a delinquere – attualmente è anche consigliere per il Sud, a titolo gratuito, del ministro dell'Università e della ricerca, Maria Cristina Messa.
Catanoso è un esperto molto apprezzato a Roma, tant'è che anche il precedente ministro del Miur, Gaetano Manfredi, oggi sindaco di Napoli, lo aveva voluto al suo fianco come consigliere con delega ai rapporti con la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) e alla Terza missione universitaria.
Secondo il gip Vittorio Quaranta, il quadro che emerge dalle indagini è «a dir poco disarmante». Le parole più dure vengono riservate proprio a Catanoso, descritto come un uomo senza «senso delle istituzioni». Nell'ordinanza si legge che l'ex rettore «si appropriava della provvista di denaro esistente mediante un uso sistematico per il soddisfacimento di esigenze personali e non istituzionali» e che, dal gennaio 2017 al luglio 2019, avrebbe più volte utilizzato la carta per fare omaggi a conoscenti, per trasferte a Roma e Parigi e per cene di piacere.
La candidatura di Amaro
Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è finito anche Ottavio Salvatore Amaro, professore associato del dipartimento Architettura nonché ex direttore generale dell'ateneo. Amaro ha una passione per la politica: dal '93 al 2001 è sindaco di Melicucco, paese che gli ha dato i natali. Ma il grande salto avviene nel 2018, quando il Pd di Matteo Renzi lo candida nel collegio uninominale di Reggio Calabria per il Senato, alla testa della coalizione di centrosinistra. Arriva terzo, dietro l'eletto Marco Siclari (centrodestra) e Bruno Azzerboni (M5S).
Il dg di Scopelliti
Anche Massimiliano Ferrara, direttore del dipartimento di Giurisprudenza, dalla politica ottiene un incarico di rilievo, seppur di natura tecnica. Nel 2010 l'allora governatore Peppe Scopelliti lo nomina direttore generale del dipartimento Cultura, ruolo ricoperto fino al 2013. Poi il ritorno all'Unirc, nelle vesti di prorettore agli Affari generali e comunicazione.
Gli incarichi di Laboccetta
Il curriculum – pubblicato sul sito della Mediterranea – di Antonino Mazza Laboccetta, associato del dipartimento Giurisprudenza, riporta una lunga serie di incarichi in qualità di componente di commissioni di gara per l'affidamento di alcuni servizi da parte della Prefettura di Reggio, tra cui l'analisi dello stato dei patrimoni immobiliari confiscati e la realizzazione di iniziative per il rafforzamento della capacità amministrativa di prevenzione e lotta alla corruzione da parte degli enti locali della provincia di Reggio.
Mazza Laboccetta è stato anche presidente di commissioni giudicatrici per alcuni concorsi pubblici nel comune di Strongoli e, nel 2019, è stato nominato componente della commissione esaminatrice per una procedura selettiva relativa all'Autorità portuale di Gioia Tauro. Sempre nel 2019, infine, il prof dell'Unirc è stato nominato dal ministero della Giustizia componente supplente della commissione d'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte d'appello di Reggio Calabria.
Tra gli indagati anche Giuseppe Bombino, ex presidente del Parco nazionale d'Aspromonte e per un certo periodo in corsa quale candidato a sindaco di Reggio Calabria in occasione delle Amministrative del 2020.