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E’ di stamattina la notizia diffusa dal Comando Carabinieri Nucleo Ambiente della confisca ai danni dell’imprenditore lametino Salvatore Mazzei, già noto alle cronache giudiziarie per avere illecitamente estratto inerti dalla cava di San Sidero – Mendicino, anche quando questa era stata già sottoposta a sequestro.
A precedere la confisca il sequestro richiesto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e dalla Dda, diretta dal procuratore Gratteri. Il tutto in un’indagine «finalizzata alla sottrazione di beni riconducibili a soggetti collegati, o contigui, ad organizzazioni di 'ndrangheta».
Secondo gli inquirenti Mazzei sarebbe riuscito a mettere da parte illecitamente un patrimonio del valore di 200 milioni di euro diventando, si legge nella sentenza del Tribunale che ha accolto la richiesta di confisca, «uno strumento sicuro di sviluppo di traffici illeciti non solo nel territorio lametino o nei confronti della cosca Mancuso».
La vicenda ha anche un retroscena di natura politica. Il Fatto Quotidiano, infatti, in un articolo rende noto che i generi del Mazzei, quindi legati alle figlie, anche queste toccate dalla confisca, sono candidati entrambi al parlamento. Si tratta di Domenico Furgiuele, candidato con Noi con Salvini, e di Massimo Cristiano, approdato da poco in Casapound e citato nella relazione della commissione di accesso agli atti.