Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e avvocato di Mimmo Lucano, parla a La Repubblica di una sentenza «ingiustificata e ingiusta» per l’ex primo cittadino di Riace. «Anch'io ero incredulo, quasi attonito, ma continuerò a impegnarmi al suo fianco in appello per arrivare a ribaltare l'esito», racconta nell'intervista.

In oltre 40 anni di Tribunale, Pisapia sostiene di non aver mai visto un verdetto simile: «Mai, in centinaia di processi che ho seguito e neppure parlando con avvocati, magistrati o imputati».

Sul peso avuto dalla politica nella vicenda, afferma: «Da quando ho seguito il processo, sono convinto che non ci siano state interferenze».

«I migranti che erano a Riace – prosegue - non erano clandestini, erano stati inviati da prefettura e ministero. In quel periodo, davanti ai grandi sbarchi, Riace e altri due piccoli comuni vicini, sono stati disponibili ad accogliere 200 persone. Il comune di Milano, allora era sindaca Letizia Moratti, solo 20. Il garantismo per gli amici e il giustizialismo per gli avversari sono ancora troppo presenti. È una pessima politica, che fa male anche alla giustizia, quella di chi tenta di strumentalizzarla per altre finalità».

Pisapia definisce la sentenza «inaspettata e ingiusta per almeno tre motivi processuali. Lucano ha ammesso di aver fatto errori di carattere amministrativo, che però eventualmente riguardano il Tar o la Corte dei Conti e non hanno rilevanza penale. Insieme all'avvocato Andrea Dacqua, abbiamo dimostrato che da sindaco non ha preso un euro. Lo stesso pm ha modificato l'accusa da “vantaggio economico personale” a “vantaggio di carattere politico”. Ma, anche in questo caso, abbiamo dimostrato come Lucano, che ha rinunciato a essere candidato nel 2018 alle Politiche e nel 2019 alle Europee, ha seguito solo i suoi valori, gli stessi della Costituzione».