Concussione, induzione indebita a dare o promettere, falsità ideologica e falsa attestazione. Sono queste le ipotesi di reato formulate dalla procura di Paola, a vario titolo, nei confronti di 7 persone, alcune delle quali al momento dei fatti contestati, ricoprivano il ruolo di amministratori nell'esecutivo dell'ex sindaco di Paola, Basilio Ferrari,o funzionari comunali. Nell’inchiesta figurano, oltre all’ex sindaco Ferrari, anche il vicesindaco dell'epoca, Francesco Sbano, l'assessore Marco Cupello, i due ex responsabili dell’Utc, gli ingegneri Fabio Pavone e Antonio Vigliotti, il responsabile della società del servizio idrico integrato Lao Pools, Marcelo Forte, e l’imprenditore Silvestro Lenti. Le indagini sono state avviate nel 2017, quando carabinieri e finanzieri si introdussero in numerose abitazioni per acquisire il materiale utile alle investigazioni ed effettuare indagini a tappeto su appalti, cooperative, gestione dei rifiuti e gestione del servizio idrico. Per molti degli iniziali sospettati la posizione è stata archiviata. Ora spetterà al gup del tribunale di Paola stabilire se gli elementi raccolti siano sufficienti per inviare o meno gli indagati a processo, ma prima bisognerà attendere la richiesta dell'udienza preliminare.

Ferrari: «Non ne sapevo nulla»

Tra gli indagati, dicevamo poc'anzi, risulta l'ex sindaco di Paola Basilio Ferrari, oggi consigliere comunale di minoranza nell'assise paolana. «Le indagini sul mio conto - dice alla nostra redazione - riguardano aspetti marginali (la procura contesta il contenuto di un'ordinanza, ndr) ma sono sicuro di poter chiarire anche quelli». L'ex primo cittadino, negli ultimi anni, è stato ripetutamente oggetto di denunce, anche anonime, avanzate per lo più dai suoi avversari politici, e di queste 6 sono sfociate in procedimenti giudiziari. Ad oggi, tutti e 6 si sono risolti positivamente, o perché ne è stata richiesta l'archiviazione in via preliminare o perché Ferrari, al termine del processo, è stato assolto con formula piena, ossia, perché il fatto non sussiste.

«Esprimo totale fiducia nell'operato della magistratura - ha detto ancora Ferrari - e, anzi, sono contento quando si indaga se ci sono degli spunti, è giusto che si facciano dei controlli, anche perché perché questo mi ha sempre dato sempre la possibilità, tramite provvedimenti giudiziari, di evidenziare la trasparenza del mio operato».

Ferrari, in ultimo, si dice di spiaciuto di aver appreso la notizia dai giornali. «A me personalmente - conclude - non è ancora stato notificato nulla».