La Procura della Repubblica, guidata da Giovanni Bombardieri, ha notificato l’avviso di conclusione indagini a 43 persone, tra docenti e tecnici, dell’università ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria ipotizzando, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere «finalizzata a commettere molteplici delitti contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica nella direzione e gestione dell’università».

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L’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza, e curata dai pubblici ministeri Sabrina Fornaro e Flavia Modica, chiama in causa, tra gli altri, i due ex rettori dell’Ateneo reggino, Marcello Zimbone e Pasquale Catanoso, e i direttori dipartimentali Gianfranco Neri, Adolfo Santini, Massimiliano Ferrara, «per avere sostenuto e attuato l’illecita gestione ipotizzata da parte dei due ex rettori».

Di rilievo, secondo le indagini, le responsabilità dell’ex direttore generale dell’università di Reggio Calabria, Ottavio Amaro, presunto «organizzatore del sodalizio di rilievo determinante», per avere consentito l’attuazione delle illecite determinazioni dei due rettori «omettendo l’adempimento del ruolo di garante della legalità nella gestione delle risorse umane e materiali dell’Ateneo».      

Gianfranco Neri, Adolfo Santini, Massimiliano Ferrara, in particolare, nella loro funzione di direttori dipartimento, «di volta in volta individuavano e programmavano le procedure comparative da pilotare e i colleghi da far progredire sul piano dell’inquadramento contrattuale, determinando l’indebita destinazione delle risorse finanziarie assegnate al dipartimento per il perseguimento delle finalità personali».

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Tra gli indagati, come «partecipi all’associazione», il professor Antonino Mazza Laboccetta, il responsabile unico del procedimento, Giovanni Saladino, i responsabili dell’Ufficio tecnico di Ateneo, Alessandro Taverriti e Rosario Russo.     

L’indagine, è partita nel 2022 a seguito di un esposto dell’architetta Clara Stella Vicari Aversa bocciata in un concorso per ricercatore, selezione che, secondo gli investigatori, sarebbe stata condizionata dai vertici dell’università e da alcuni professori, anch’essi indagati.    

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Come emerge dall’inchiesta, Vicari Aversa, sarebbe stata invitata dagli indagati ad «aspettare il proprio turno», ritirando i ricorsi presentati al Tar e al Consiglio di Stato. L’indagine, inoltre, avrebbe evidenziato irregolarità nella composizione delle commissioni esaminatrici, i cui membri dovevano essere “affidabili” e idonei a garantire un trattamento favorevole ai singoli candidati scelti “direttamente” o a seguito di “segnalazione”. L’inchiesta, infine, ha posto in evidenza irregolarità nella gestione degli appalti e un utilizzo, per motivi personali, delle carte di credito e delle auto, intestate all’università ‘Mediterranea’. 

I nomi 

l) Albanese Giuliana Renata
2) Amaro Ottavio Salvatore
3) Barillà Vincenzo
4) Bombino Giuseppe
5) Carbone Francesca Romana
6) Catanoso Pasquale
7) Chirico Paolo Biagio
8) Condello Antonio
9) Dato Zaira
10) De Capua Alberto
11) De Capua Claudio Roberto Maria
12) Errante Lidia
13) Fabbio Philipp
14) Ferrara Antonio
15) Ferrara Massimiliano
16) Ginex Gaetano
17) Gulisano Giovanni
18) Maltese Demetrio
19) Manganaro Francesco
20) Manti Chiara
21) Manti Domenico
22) Mazza Laboccetta Antonino
23) Milardi Martino
24) Morabito Francesco Carlo
25) Morabito Maria Francesca
26) Neri Gianfranco
27) Panuccio Emilia Adele
28) Pellitteri Giuseppe
29) Russo Antonello
30) Russo Rosario Maria Valerio
31) Sabatini Francesca
32) Saladino Giovanni
33) Santini Adolfo
34) Schena Leonardo
35) Sciascia Andrea
36) Tamburino Vincenzo
37) Taverriti Alessandro
38) Tornatora Rosa Marina
39) Trimarchi Michele
40) Tropea Giuseppe
41) Urso Agostino
42) Zema Demetrio Antonio
43) Zimbone Santo Marcello Agrippino