Il Tribunale della libertà ha concesso la misura cautelare attenuta a Giuseppe Arabia, il trentenne finito in carcere perché accusato dell’omicidio di Cesare Falvo avvenuto all’inizio di maggio a Miglierina, nel Catanzarese
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Il Tribunale della libertà ha concesso gli arresti domiciliari a Giuseppe Arabia, il trentenne finito in carcere perché accusato dell’omicidio di Cesare Falvo avvenuto venerdì 3 maggio a Miglierina, nel Catanzarese. A darne notizia è l’avvocato Anselmo Torchia, difensore dell’indagato insieme al legale Raffaele Bruno, che avrebbero convinto il Riesame della sussistenza di un’ipotesi di legittima difesa putativa e, comunque, di un’azione preterintenzionale, cioè senza l’intenzione da parte di Arabia di causare la morte della vittima.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sembra che Falvo - 50 anni, già noto alle forze dell’ordine - utilizzando Facebook, avesse rivolto degli apprezzamenti alla compagna di Arabia il quale, preso da un raptus di gelosia, lo avrebbe colpito all’addome con una sola coltellata, fuggendo poi in auto e occultando l’arma del delitto, un grosso pugnale da sub, con lama di circa 20 cm, all’interno del guard rail della SS280 nei pressi dello svincolo di Marcellinara, dove poi i militari lo hanno effettivamente rinvenuto. Accuse gravissime, che avevano condotto l’accoltellatore in carcere. Misura cautelare ora notevolmente ridimensionata con la concessione degli arresti domiciliari.