Nuova protesta degli agricoltori dell’Altopiano silano a Cosenza. Circa 250 trattori sono partiti di buon’ora raggiungendo il capoluogo a metà mattinata. Nessun problema per la viabilità, considerato che hanno parcheggiato i loro mezzi sullo spartitraffico che separa le due carreggiate della Silana-Crotonese. A colpi di clacson e di slogan hanno sensibilizzato gli automobilisti in transito, ai quali hanno anche regalato dei sacchetti contenenti le preziose patate silane. Uno dei fiori all’occhiello del territorio.

Leggi anche

Francesco Paese, uno degli imprenditori scesi in piazza, si focalizza sul problema dell’irrigazione dei campi, pur essendo nella zona più ricca d’acqua d’Europa. «Esistono tre bacini, ma l’acqua può essere utilizzata solo per uso idroelettrico e non agricolo - ha detto -. Vorremmo che la Regione attuasse piani esistenti da 50 anni per realizzare impianti irrigui ed evitare di ricorrere all’irrigazione con motori inquinanti. Oggi, con i cambiamenti climatici in essere, in Sila sono richiesti almeno 12-13 interventi: apriamo le pompe a giugno e le chiudiamo a fine agosto. Realizzando i laghi, ciò non si verificherebbe e torneremmo competitivi sul mercato, ormai in mano alla grande distribuzione. Questa adotta sistema capestri che ci spingono a vendere sotto costo».

Gli agricoltori sono stati raggiunti dai loro colleghi di Rende e di Spezzano Albanese, che con altri 40 trattori hanno dato manforte a chi già presidiava l’area adiacente alla stazione di Vaglio Lise. A dare la loro solidarietà mescolandosi agli agricoltori, Matteo Lettieri e Giuseppe De Santis, rispettivamente sindaci di Celico e Rovito. Stesso discorso per gli assessori Michele Rizzuti e Giulia Leonetti per conto dell’amministrazione comunale di Casali del Manco. In particolare, Lettieri «agli agricoltori dico di resistere, perché siamo con loro in queste proteste, alla politica dico di ascoltare queste grida d’aiuto, perché altrimenti non avremo più un’agricoltura»

Tra le richieste avanzate da parte degli agricoltori, ognuno dei quali ha issato una bandiera tricolore sul proprio trattore, anche quella di un incontro urgente con il ministro Francesco Lollobrigida. Uno dei problemi denunciati in modo univoco dai manifestanti è quello della fauna selvatica. «In particolare dai cinghiali, dai caprioli e dai lupi che vessano continuamento gli imprenditori silani» ha spiegato Massimo Belsito, vicepresidente della neonata Associazione rurale calabrese.